Castellammare del Golfo-Ostie rubate dalle chiese, è paura per le sette sataniche

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C’è un mercato nero delle ostie consacrate a Castellammare del Golfo. Queste sono molto più che semplici dicerie. Lo aveva detto padre Boniface durante la celebrazione di una santa messa nella chiesa di Santa Rita (nella foto) dove era stato scoperto un uomo a prendere l’ostia in mano e non portarla alla bocca. Di tutto si è accorto il sacerdote che lo ha bloccato e gli ha tolto di mano quell’ostia. A quanto pare questo non sarebbe nemmeno un episodio isolato ma ne sarebbero accaduti altri. La notizia viene adesso alla ribalta attraverso un’inchiesta fatta dal Giornale di Sicilia in cui gli stessi prelati castellammaresi ammettono che c’è una certa preoccupazione. Da tempo a Castellammare si mormora che sarebbero stati trovati in diversi luoghi segni di messe nere e di riti che hanno tutto il sapore del satanico. Secondo quanto documentato nell’articolo di Annalisa Ferrante addirittura ci sarebbe un ipotetico mercato nero delle ostie consacrate pagate ciascuna da 50 a 150 euro. Il caso scoperto nella chiesa di Santa Rita ha destato scalpore perché avvenuto davanti a decine di fedeli. Non è però chiaro chi fosse l’uomo né che intenzioni avesse con quell’ostia non consumata: si è allontanato frettolosamente ed ha fatto perdere le sue tracce. Tra le ipotesi che si possono fare è che oggi un nuovo metodo per portare via le ostie consacrate è proprio quello di prenderle in mano durante la comunione per la celebrazione della messa. In questo modo si evitano i furti che possono essere rischiosi. Ora le chiese sono ben monitorate perché i furti sacrileghi del passato hanno fatto alzare l’attenzione dei parroci e anche dei fedeli. Passare inosservati è diventato difficoltoso. “Ho pensato che avrebbero utilizzato l’ostia per delle messe nere – racconta nell’articolo sul Giornale di Sicilia padre Boniface -. Io posso avere altre fragilità ma non questa e non ho avuto dubbi: devo difendere il corpo di Cristo, dovevo difendere la gente, i mie fedeli. Ho trattenuto l’uomo e poi con l’intervento degli altri fedeli ha lasciato l’ostia consacrata che tratteneva in mano che io ho consumato”. Si vocifera che i praticanti di queste messe nere si riuniscono in luoghi isolati, vecchi ruderi, chiese sconsacrate, ormai anche in case private. “Non ho mai constatato di persona – aggiunge il sacerdote di colore – ma quello che posso dire è che la presenza di adepti e di sette, qui in città io la percepisco”. Secondo lo storico e docente di lettere in pensione, Monsignor Michele Crociata, le sette sataniche esistono in provincia di Trapani, eccome: “E’ difficile fare stime precise – sostiene sempre nell’articolo – ma si parla di numerose sette presenti in provincia. Nel trapanese, in particolare, sette di questo tipo sono state individuate, oltreché nel capoluogo, anche a Marsala, Mazara del Vallo, Salemi e Alcamo”.