Castellammare del Golfo-Estinzione Ipab, Tar accoglie il ricorso del Comune contro la Regione

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Il Comune di Castellammare del Golfo non dovrà farsi carico dei debiti e del patrimonio, immobiliare e del personale, dell’Ipab “Regina Elena e Vittorio Emanuele II “. Il Tar ha accolto il ricorso che era stato presentato dall’amministrazione locale contro il decreto di estinzione dell’istituto emesso dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, che disponeva il trasferimento “armi e bagagli” di tutta la struttura alla gestione del Comune. Dunque l’Ipab resta ancora della Regione e a questo punto sarà tutto da vedere quale sarà il futuro dei 9 dipendenti che da decine e decine di mesi non percepiscono lo stipendio. Strutture di fatto abbandonate e che rimanendo sotto la gestione di un governo in grosse difficoltà economiche sembrano destinate a chiudere a prescindere i battenti. Infatti il commissario straordinario Leoinardo Militello ha convocato per venerdì prossimo un tavolo di concertazione con i sindacati per decidere il da farsi per i dipendenti. Tutte le motivazioni che erano state avanzate dal Comune castellammarese sono state accolte dal tar. La prima è che la Regione non avrebbe in alcun modo tenuto conto del parere negativo della giunta municipale all’estinzione e all’assorbimento reso con due distinte deliberazioni omettendo persino di darne atto. In secondo luogo il Tar ha tenuto conto dei limiti di spesa relativa al personale a cui il Comune deve attenersi e che sforerebbe invece se dovesse assorbire i dipendenti dell’Ipab. Altra motivazione considerata legittima dal Tar ed avanzata dal Comune è quella relativa sempre all’assorbimento del personale che, secondo quanto accertato dal tribunale amministrativo, non tutto sarebbe stato assunto dietro concorso. Motivo per cui, sulla base dell’articolo 97 della Costituzione e secondo anche quanto stabilito dalla Corte dei conti, il Comune in quanto ente pubblico non potrebbe nemmeno assorbire tutti i lavoratori. La terza sezione del Tar ha quindi accolto il ricorso stabilendo la compensazione tra le parti costituite delle spese legali. Nel frattempo è andata avanti una sorta di procedura fallimentare portata avanti dal tribunale che ha nominato un curatore il quale ha venduto all’asta per 330 mila euro un immobile di proprietà dell’Ipab in via Marconi. Soldi che finiranno nelle casse dell’Inps che con l’istituto aveva maturato un debito complessivo da mezzo milione di euro. Uno dei tanti debiti di questa struttura che soprattutto con il personale ha accumulato oltre una ventina di stipendi arretrati.