Camion militari per terroristi, chiesta assoluzione per meccanico alcamese

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Per i reati contestati: associazione a delinquere finalizzata alla violazione dell’embargo di armamenti a favore della Somalia con l’aggravante della trans nazionalità per finalità terroristiche, rischia una pesante pena. Alla sbarra  davanti ai giudici della IV Sezione penale del tribunale di Palermo, anche un meccanico alcamese Antonio Ingoglia, difeso dall’avvocato Pietro Riggi. Ieri, durante la requisitoria, il pubblico ministero Claudia Ferrari ha chiesto  per Ingoglia  l’assoluzione per non avere commesso il fatto. Stessa richiesta per l’imprenditore Alessandro Pozzani, residente a San Giovanni Lupatoto, provincia di Verona, assistito dall’avvocato Vittorio Arena di Brescia. Per altre sei persone: quattro somali, un marocchino, un catanese, sollecitate pene tra due anni e mezzo e tre anni. Le indagini portarono  sei anni fa ad Alcamo da parte dei servizi segreti dopo una intercettazione fatta in Somalia. Camion dismessi dell’esercito venivano rimessi a nuovo nell’autofficina alcamese.

Mezzi che sarebbero stati destinati ai terroristi di Al Shabaab. “Di tutto ciò – dice l’avvocato Riggi – il mio cliente era all’oscuro”. Secondo gli investigatori due commercianti Alessandro Pozzani e un catanese, per quest’ultimo chiesta la condanna, avrebbero partecipato ad aste per acquistare gli autocarri dismessi, ritenuti vere e proprie armi, da avviare nei depositi degli sfascia carrozze. Invece molti sarebbero stati rimessi  e resi perfettamente funzionanti anche nell’autofficina alcamese per poi essere esportati all’estero: Somalia, Gibuti, Bruxelles Emirati Arabi Uniti in data anteriore al novembre del 2011 e sino al giugno del 2015. Dopo le riparazioni ad operare per portare gli autocarri in Somalia sarebbero stati un gruppo di cinque extracomunitari, individuati e ora sotto processo.

L’indagine sul traffico internazionale di armi  portò gli 007 anche ad Alcamo, dove sarebbero arrivati sette-otto camion, rimessi a nuovo. Per seguire le tracce dei camion sarebbero stati utilizzati anche aerei militari che sorvolarono il cielo di Alcamo per mappare terreni e fotografare l’autofficina di contrada Faranna. Indagini partite dopo le informative, fatte nei luoghi dove operano i terroristi, dalla Cia e MI6 inglese, trasmesse poi ai servizi segreti italiani perché emerse, che camion militari dismessi, venivano rimessi a nuovo anche ad Alcamo. La sentenza che riguarda l’indagine di Alcamo è prevista per il prossimo 22 febbraio.