Attestati facili per lavorare su mercantili e navi da crociera. Dal GUP anche sei ‘trapanesi’

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Ci sono anche sei ‘trapanesi’ nel processo scaturito dall’inchiesta che ruota attorno alla scuola di formazione marittima “Studio De Santis” abilitata dal Ministero a rilasciare l’attestato necessario per lavorare sui mercantili e a bordo delle navi da crociera. Le indagini della Guardia di Finanza, concluse due anni fa, hanno scoperto almeno una cinquantina di tentativi di corruzione. Gli indagati del trapanese sono cinque ericini (Antonio Barletta, Antonino Bonanno, Alessandro Di Bono, Antonino Maltese e Calogero Schifano) e un mazarese, Paolo Giacalone. Le Fiamme Gialle avrebbero appurato che pagando fino a mille euro i candidati avrebbero avuto la certezza di superare le prove indette dalla direzione marittima per ottenere l’abilitazione, conoscendo anche in anticipo le risposte. Almeno cinquanta i candidati che sarebbero stati avvicinati durante i pre-corsi per diventare primo ufficiale di coperta o di macchina. Ieri si è svolta l’udienza preliminare davanti al Gup di Palermo, Filippo Serio.

L’inchiesta ha permesso di fare luce su un articolato sistema, nel quale operavano, tra gli altri, dieci pubblici ufficiali (tra cui quattro dipendenti della Capitaneria di Porto e tre dipendenti dell’Istituto Nautico), che agivano in concorso con il titolare della scuola di formazione internazionale marittima “Studio De Santis”. Due anni fa, quando scattò il blitz, cinque persone finirono agli arresti domiciliari, quattro vennero raggiunte da divieto di dimora e tre dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sotto inchiesta ci sono però ben ottantadue persone che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini mesi addietro e che si sono ritrovate davanti al giudice delle udienze preliminari. Alcune posizioni sono state precedentemente stralciate e un anno fa arrivarono le prime condanne.

Il Gup di Palermo aveva infatti inflitto 5 anni e 4 mesi a Giovanni Paterna, direttore di macchina e componente della commissione esaminatrice, 3 anni a Francesco De Santis, il titolare della scuola, 2 anni (pena sospesa) a Francesco Giuseppe D’Anniballe, direttore di macchina e sindacalista, e un anno e mezzo (pena sospesa) ad Alessandra Schirò, docente dell’Istituto nautico, nonché componente della commissione esaminatrice.