Anziana rapinata in casa, a Favignana, minacciata e chiusa a chiave. Altri due arresti

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Altri arresti, messi a segno all’alba dai carabinieri, per fare luce sulla cruenta rapina del 10 maggio scorso, ai danni di una donna di 72 anni, sull’isola di Favignana. I militari del NORM di Trapani e della stazione egusea, coadiuvati dai carabinieri di Roma – Casilina e del nucleo cinofili di Villagrazia, hanno arrestato Giovanni Setterini nella stessa isola e Alberto Ponzio nella capitale. I due sono accusati di rapina pluriaggravata e sequestro di persona aggravato.

Già lo scorso settembre, i militari dell’Arma avevano rintracciato e condotto in carcere per la stessa vicenda il romeno Ionel Boceanu Boboc, soggetto già gravato da precedenti specifici in materia di rapine e sequestri di persona che, secondo la tesi degli inquirenti, avrebbe messo a sistema la propria esperienza criminale affiancandola alla conoscenza del territorio degli altri due complici.
In pratica i tre malviventi avevano attentamente pianificato la rapina
scegliendo come vittima una anziana signora che viveva sola in una villetta completamente isolata presso cui Giovanni Setterini aveva svolto lavori di giardinaggio.

Il blitz notturno del 10 maggio fu molto efferato. La banda, armata di bastoni e con il volto coperto, ha immobilizzato la vittima, sorpresa nel sonno, sotto le minacce di Boboc, mentre gli altri due svaligiavano l’abitazione impossessandosi di circa 5.000 euro in contanti, un Rolex del valore di circa 5.000 euro, svariati gioielli per un valore complessivo intorno ai 30.000 euro. Una volta terminato il saccheggio, i tre hanno chiuso a chiave all’interno della propria camera da letto la donna per impedirle di chiamare i soccorsi e garantirsi il tempo necessario alla fuga.

Nel corso delle indagini, che si sono protratte per svariati mesi, i carabinieri si sono avvalsi di perquisizioni, appostamenti, pedinamenti, analisi dei tabulati telefonici, intercettazione delle
conversazioni ed estrapolazione delle immagini del sistema di
videosorveglianza dell’abitazione. Fondamentale, inoltre, è stato il ritrovamento, sotto la finestra dalla quale i tre sono entrati in casa, di alcuni frammenti di guanti in lattice indossati dai malviventi e quindi analizzati dal RIS di Messina per estrarre tracce di DNA.