ANCE, battaglia alla Regione. Azione legale per ritardi nei pagamenti

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Omissione di pagamenti per oltre otto mesi dalla Regione. Le imprese siciliane, su decisione del consiglio regionale dell’ANCE, l’associazione nazionale costruttori edili, hanno quindi deciso di fare causa. E’ stato quindi dato mandato a uno studio legale per promuovere un ricorso collettivo sia in sede civile che presso la Corte dei conti, al fine di contestare alla Regione siciliana il danno casato dal mancato pagamento, per più di otto mesi, delle fatture relative a forniture e lavori eseguiti.

Le imprese edili siciliane non vengono pagate da novembre del 2020. Soltanto in questi giorni sono stati resi disponibili in Cassa, per pagare le imprese, circa tre miliardi e duecento milioni di euro. Gli avvocati dell’ANCE segnaleranno anche alla Procura della Corte dei conti l’opportunità di valutare un’azione per danno erariale, sempre nei confronti della Regione, conseguente ai risarcimenti che l’amministrazione dovesse essere condannata a riconoscere ai ricorrenti.

“Quello di affidare commesse senza avere la necessaria copertura finanziaria è un malcostume che l’Ance Sicilia denuncia da anni, – ha detto il presidente Santo Cutrone – perché costringe le imprese a farsi carico degli oneri per i debiti assunti dall’amministrazione regionale, sottoponendosi a sovraesposizioni bancarie e costi che, prolungati fin troppo, portano le imprese all’impossibilità di operare e, spesso, al fallimento. La nostra azione – ha continuato il presidente Cutrone – è in questa fase rivolta a tutelare le imprese ed i lavoratori dai ritardi registrati quest’anno, ma proseguirà con successive iniziative sul piano dei principi normativi, anche per evitare che simili situazioni si ripresentino negli anni a venire”.

Le battaglie dell’associazione costruttori edili andranno comunque avanti anche in altre direzioni. Avviata infatti un’azione legale contro la decisione della Regione di effettuare unilateralmente un ulteriore taglio del 5% all’anno, rispetto agli importi stabiliti in sede nazionale, ai canoni di locazione per immobili presi in affitto dall’amministrazione. Un altro danno causato alle imprese edili proprietarie”.