Alcamo-Una dirigente scolastica candidata a sindaco

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La candidatura dovrebbe essere ufficializzata domani mattina perché ancora debbono essere messi a punto alcuni dettagli nel corso della riunione prevista per questa sera. Si tratta della candidatura a sindaco appoggiata da Sicilia Futura, Nuova presenza e da una terza lista. Ovvero la lista del sindaco che sarà composta da almeno 15 donne. Ed è una donna in carriera la candidata di queste tre liste. Salvo sorprese dell’ultima ora, sempre probabili in politica, la candidata a primo cittadino per Sicilia futura e Nuova presenza è la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo: “Pietro Maria Rocca”, Mariella Grimaudo. Una lunga esperienza a servizio della scuola  e quindi della società. E’ la moglie di Giacomo Grillo, il sindaco poliziotto, che guidò il Comune, alla fine degli anni ’80,  in una fase molto calda dopo la presentazione di un’interrogazione dell’allora parlamentare comunista Ino Vizzini che denunciava le dimissioni, nel giro di pochi mesi, di due sindaci morotei “perché, secondo il suddetto parlamentare, minacciati dalla mafia”. L’elezione di Giacomo Grillo, guarda gli strani scherzi del destino, alla presenza di inviati di moltissime testate e televisioni estere, avvenne, per motivi di spazio, durante la seduta del consiglio comunale convocatra nella palestra della “Pietro Maia Rocca”. Parlavamo di strani scherzi del destino poiché Mariella Grimaudo, moglie di Gino Grillo, oggi dirige il “Pietro Maria Rocca”, dove suo marito venne eletto sindaco. Mariella Grimaudo è sorella di Selene già assessore dell’ultima giunta. Il mosaico sembra ormai ultimato. Saranno otto i candidati a sindaco di Alcamo. Domenico Surdi (M5S), Sebastiano Dara (Abc), Saro Lauria (centrodestra), Giuseppe Benenati (Psi-area Ruggirello), Alessandro Calvaruso (La tua città), Antonino Vallone (Progetto Alcamo) e Vincenzo Cusumano (Pd) e Mariella Grimaudo (Sicilia futura –Nuova presenza). E sembra che stia per tagliare il traguardo l’alleanza tra il Pd e l’Udc di Turano. Ma quale sarà la reazione del coordinatore dei dem Massimo Ferrara e dei giovani democratici che nell’assemblea di gennaio gridarono in coro “Ne con Scala né con Turano”.