Alcamo: servizio mensa, blitz nelle scuole

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ALCAMO – Riprendono le ispezioni a campione in tutte le scuole comunali di Alcamo dove si svolge il servizio mensa. Il “blitz” ieri ha riguardato il plesso “Aporti” dove si è recata personalmente il neoassessore alla Pubblica istruzione Selene Grimaudo. E’ stato assaggiato ogni singolo pasto: “Il cibo è ok – ha precisato – tiepido e non scotto. Buono il pollo. Proverò anche il pesce nei prossimi giorni”. Nel contempo ieri stesso c’è stato un vertice tra la stessa amministrazione comunale e i genitori dei piccoli che frequentano i vari plessi in cui è attivato il servizio mensa. La situazione più critica resta quella del plesso Europa dove attualmente esistono i locali adatti ma non la cucina per preparare i pasti. “Ho detto personalmente – ha precisato la Grimaudo – che mi sto attivando per cercare di fare in modo che la cucina possa essere ampliata per diventare la cucina che possa servire tutte le scuole di Alcamo. Attualmente la struttura esistente non può servire nemmeno il solo plesso Europa. L’intenzione è quella di potenziare la cucina strutturalmente e con i necessari impianti che allo stato attuale  non ci sono. Per fare ciò servono degli investimenti finanziari che il Comune non possiede ma che si devono trovare”. Venerdì prossimo ci sarà un incontro tra lo stesso assessore e i dirigenti scolastici a tal proposito. I genitori dei bimbi che frequentano il plesso Europa sono tornati alla carica: “Il cibo è immangiabile, la pasta totalmente scotta. La cosa che fa più rabbia è che il cibo viene da fuori città”. Infatti a garantire i pasti è una ditta di Salemi che più volte è stata messa sotto accusa anche dall’amministrazione comunale che ha fatto presente come non sarebbero stati rispettati alcuni passaggi del capitolato d’appalto per la fornitura. C’è stata nei mesi scorsi addirittura una protesta dei genitori che hanno per diversi giorni fatto disertare ai propri figli le aule in segno di disappunto per la scarsa qualità dei cibi. Nel frattempo si è costituito un comitato composto da genitori e insegnanti proprio con l’intento di interloquire costantemente con l’amministrazione comunale e aggiornarli della situazione. Le uniche risposte della ditta date formalmente al Comune sono state quelle che “si procederà ad un miglioramento della qualità e del trasporto dei cibi”. I genitori però continuano a chiedere risposte immediate mentre la situazione rischia di tirare per le lunghe, anche perché ci sarà per il Comune una procedura ben precisa da seguire in caso di rescissione del contratto. Una cosa è certa: gli unici due plessi che godono di cucine interne ad Alcamo, la “Froeber” e il “Collodi”, funzionano in maniera ottimale senza grandi lamentele e con qualità dei pasti garantita da forniture ben precise richieste dal Comune. Ecco perché l’amministrazione vorrebbe perseguire proprio la strada dell’internalizzazione del servizio, tanto che da tempo sono in itinere i lavori per l’adeguamento di una sala cucine al plesso “Europa”. Questo disagio è condito dai recenti aumenti delle tariffe relative al servizio mensa. Aumenti che sono stati davvero pesanti e che oscillano attorno al 30 per cento: si è passati per gli alunni della scuola dell’infanzia e scuola primaria dal costo di un pasto di 1,71 euro agli attuali 2 euro e 50 centesimi, con 80 centesimi quindi di aumento; per quanto concerne i pasti invece degli alunni della scuola secondaria di primo grado si va ad un rialzo di 3 euro rispetto ai 2 euro e 15 dello scorso anno, con un aumento quindi di 85 centesimi. Per il Comune si prevede, in questo modo, un maggiore introito di 56 mila euro in un anno.

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