Alcamo-Omicidio Coraci, i fratelli Gatto davanti al gup

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Francesco e Vincenzo Gatto

 

Le accuse sono pesantissime. Omicidio aggravato da futili motivi e porto abusivo di fucile. Per questi capi di imputazione compariranno davanti al gup del tribunale di Trapani, mercoledì prossimo, i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto (nella foto) accusati di avere ucciso l’alcamese Enrico Coraci. Il gup dovrà decidere l’eventuale rinvio a giudizio. Una vicenda accaduta nel novembre dello scorso anno, che scosse l’opinione pubblica alcamese per l’efferatezza con la quale venne freddato Coraci, i cui genitori e sorelle si costituiranno parti civili. Enrico Coraci venne ferito con un colpo di fucile, poi rinvenuto nascosto tra anfratti dai carabinieri che condussero le indagini. Il giovane morì due giorni dopo il ricovero all’ospedale Cervello di Palermo. I carabinieri hanno ricostruito l’agguato che sarebbe maturato in un contesto di regolamento di conti legato al commercio di stupefacenti. L’omicidio, avvenuto in via Ruisi nel quartiere popolare “villaggio regionale”, sarebbe scaturito qualche ora dopo un diverbio avvenuto, secondo una serie di testimonianze, in una zona centrale della città. A notte fonda, intorno all’1.50, davanti la panineria “Fame Chimica” di Piazza della Repubblica, successivamente chiusa ridando tranquillità ad un quartiere, Enrico Coraci, forse sotto l’effetto di alcol, si sarebbe scagliato dopo un diverbio contro uno dei due fratelli Gatto colpendolo al volto con un pugno. Poco dopo si sarebbero, però, tutti allontanati: prima Enrico Coraci con la sua Renault “Scenic” e poco dopo anche i due fratelli a bordo di un furgone Fiat “Doblò”. Il percorso ricostruito dai carabinieri grazie agli apparecchi di videosorveglianza. Ma la lite non si era esaurita in piazza della Repubblica. I fratelli Gatto si sarebbero procurati un fucile da caccia, per sferzare il colpo finale. Intorno alle 3 del mattino avrebbero, infatti, incontrato Coraci in via Ruisi centrandolo al torace con colpi sparati da un fucile da distanza ravvicinata. I fratelli Gatto hanno fornito diverse versioni durante gli interrogatori e di recente Francesco Gatto avrebbe detto ai giudici che a sparare è stato solo lui, mentre Vincenzo avrebbe sostenuto che non sapeva che il fratello avesse un fucile. Versioni queste che cozzerebbero con le intercettazioni telefoniche. Mercoledì prossimo dunque le decisioni del giudice, mentre non si esclude che i difensori dei fratelli Gatto, Michele Magaddino e Carmelo Carrara, possano chiedere il rito abbreviato. I genitori e familiari di Enrico Coraci, che si costituiranno parte civile, sono difesi dagli avvocati Bruno Vivona, Sebastiano Dara e Antonino Vallone.