Alcamo-Morte del piccolo Lorenz, giudici dispongono nuova perizia tossicologica

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Sarà presentata il prossimo 28 settembre la relazione del perito nominato dai giudici della Corte di assise di Trapani dove si sta celebrando il processo nei confronti di Aminta Altamirano Guerrero, la 34enne messicana accusata di aver ucciso il figlioletto Lorenz di 5 anni nel luglio del 2014 nella loro abitazione della via Amendola di Alcamo. Si tratta di una perizia farmacologica che sarà eseguita sui tessuti prelevati durante l’autopsia sul corpo del piccolo Lorenz Renda. In pratica con la nuova perizia si cercherà di stabilire se l’esatto quantitativo di farmaco assunto dal bambino sia stato più o meno letale. In pratica si cercherà di stabilire con assoluta certezza se esiste un nesso di casualità tra l’assunzione del farmaco e la morte di Lorenz, che sconvolse non solo gli alcamesi. Per come accertarono i poliziotti del commissariato di Alcamo, nell’abitazione furono trovati farmaci antidepressivi usati dalla donna, che si è sempre difesa affermando che il piccolo li ingerì a sua insaputa durante la notte. Tesi questa non condivisa dall’accusa tanto ce la donna è imputata di omicidio premeditato. Sono una ventina le udienze già celebrate, caratterizzate dalla deposizione di investigatori, periti, familiari del marito di Aminta, compreso lo stesso marito, che era emigrato in Germania dove lavora come pizzaiolo, dal quale viveva separata e  in uno stato di totale abbandono e quindi di  indigenza. Aiuti solo da qualche parrocchia e conoscenti.  Sentiti anche diversi testimoni e vicini di casa dell’abitazione della via Madonna del Riposo dove vivono i genitori del marito di Aminta Altamirano che si recava a bussare alla porta della casa dei suoceri per avere aiuto.   Durante le deposizioni persone che conoscono e aiutavano Aminta hanno riferito ai giudici che la giovane messicana mai avrebbe mostrato intenzioni suicide. Dopo la separazione denunce e controdenunce hanno caratterizzato la fine del rapporto tra Aminta e il marito. Il processo riprenderà il 28 settembre e i risultati delle nuove analisi e perizie tossicologiche  sono destinate a incidere sulla sentenza, verso la quale esprimono fiducia i difensori di Aminta, gli avvocati Saro Lauria e Caterina Gruppuso.