Alcamo, il debito della vergogna in consiglio. La dirigente scarica responsabilità su funzionaria in pensione

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Si spacca il consiglio comunale ed in 5 non votano favorevolmente il debito fuori bilancio della “vergogna”, quello del “caso Sicilfert”. Quello che è apparso un atto dovuto non è stato digerito da diversi esponenti dell’assise: l’ok è arrivato solo dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle e dal gruppo consiliare di Abc che hanno parlato di “senso di responsabilità”. A non aver convinto evidentemente neanche la relazione presentata in aula dall’allora dirigente della Direzione Ambiente, Anna Parrino, che ha scaricato tutte le colpe su una funzionaria oggi in pensione.

Al di là del voto in consiglio si prevedono pesanti strascichi per la serie di presunti errori ed omissioni che hanno riguardato l’affidamento dell’appalto per il servizio di conferimento dei rifiuti biodegradabili di cucine e mense per i mesi di gennaio e parzialmente di febbraio 2017. Gara che venne affidata alla ditta Pfb salvo poi essere revocata in seguito al ricorso al Tar presentato dalla seconda ditta in graduatoria, la Sicilfert. In pratica l’aggiudicataria originaria era priva dei requisiti per partecipare alla gara, cosa di cui non si accorsero dagli uffici del Comune.

Nel frattempo la Sicilfert non solo chiese l’aggiudicazione dell’appalto, ma avanzò anche una richiesta di risarcimento danni al municipio per il periodo in cui non ha svolto il servizio. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto alla ditta ricorrente anche questo diritto. Una vicenda che ha anche altri risvolti: non fu mai segnalato l’avvio di questo contenzioso in primis; senza parlare poi che è emersa la mancata sottoscrizione del contratto tra il Comune e la Pfb, con quest’ultima comunque a richiedere per intero la cifra dell’appalto a lei revocato che non gli sarebbe spettato come da consolidato giurisprudenziale.

E qui scatta anche l’altra sorpresa: nessuno impugnò mai la pretesa della ditta finendo per far passare in giudicato la richiesta, con esborso da 40 mila euro. Altro paradosso il fatto che il Comune nel frattempo fece con la ditta un accordo transattivo ottenendo un piccolo sconto che però non fu pagato entro i termini. Cosa che ha portato la Pfb a chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo. Nel frattempo la Sicilfert ha ottenuto il riconoscimento di danni lievitati oggi a quasi 9 mila euro, cifra da riconoscere come debito fuori bilancio.

In realtà però in tutta questa storia, considerando le omissioni compiute per il pagamento per intero dell’appalto alla ditta Pfb, l’esborso per il municipio è stato di circa 50 mila euro. “La determina di affidamento – ha precisato la Parrino – non è stato sottoscritta da me ma dall’allora vice dirigente che aveva facoltà e autonomia di potere di firma. A lei era stata rimessa la valutazione degli atti da potere definire in piena autonomia. A me non fu mai sottoposto tale provvedimento”.

“Una vicenda allucinante – commenta il consigliere comunale Saverio Messana che ha esaminato il caso in quanto componente della commissione Contenzioso – con dei passaggi veramente ridicoli. Questo è un debito raccapricciante che oltretutto è figlio di questa amministrazione del Movimento 5 Stelle”.