Alcamo-Emergenza idrica, proteste quotidiane

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Le implorazioni di aiuto provengono da diverse zone della città di Alcamo, soprattutto dalle zone periferiche e dalla parte alta di contrada Sant’Anna. Un vero e proprio Sos per centinaia di alcamesi alla ricerca disperata dell’acqua perduta. C’è dove i rubinetti sono a secco anche da dieci giorni. C’è chi si è quasi rassegnato a comprare l’acqua tramite autobotti private. Un problema che va avanti da decenni e che periodicamente torna alla ribalta quando vengono allungati i turni.  Viene gattopardescamente  da dire “tutto cambia per restare come prima”. E per la distribuzione dell’acqua siamo all’anno zero. Allo stato attuale viene distribuita, nei vari quartieri, ogni cinque giorni e per circa tre ore. Ma ci sono posti dove dai rubinetti esce un filo sottile di acqua, che non permette agli alcamesi di potere soddisfare le proprie esigenze. Per molti cittadini un’altra via crucis dopo quella di andare a riempire i bidoni al Bottino.  Ovvero percorrere la strada per salire e scendere le scale degli uffici comunali per chiedere chiarimenti, quando li ottengono,  e per manifestare la propria protesta. Si parla di calo della portata delle sorgenti. Sembra comunque che l’intero servizio andrebbe attenzionato  dalla giunta in collaborazione con gli impiegati dell’acquedotto che hanno maturato una lunga esperienza in materia. Non si può per esempio improvvisare di chiudere i pozzi privati, per come è successo ad agosto “perché – come ha detto un dirigente – il Comune di acqua ne aveva in abbondanza”. I fatti l’hanno smentito. Ribadiamo che la giunta deve seguire passo passo l’evolversi della vicenda legata all’appalto pe ripristinare sorgenti e condutture di Cannizzaro- per un importo di circa 1 milione e 8oo mila euro che  vennero  impegnati dall’ex amministrazione Bonventre e il cui iter venne seguito dal commissario Arnone e dall’ex consigliere Caldarella. Da Cannizzaro possono arrivare ad Alcamo oltre 50 litri al secondo e sarebbero un toccasana per l’erogazione ai  cittadini. Il Comune di Alcamo deve dunque darsi da fare per dare risposte agli assetati cittadini lavorando sul presente, programmando sul futuro e non piangere lacrime sul latte versato.  Comprendiamo che il problema acqua non si può risolvere dall’oggi al domani, ma subito si possono programmare controlli alle sorgenti per prevenire eventuali prelievi abusivi, ma soprattutto avere un quadro chiaro, in uno spirito costruttivo, con quegli impiegati che hanno maturato una lunga esperienza sul campo.