Alcamo-Emergenza idrica e l’acqua di Cannizzaro

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E’ un problema secolare che nessuna amministrazione comunale di qualsiasi colore politico, succedutasi alla guida della città di Alcamo, è riuscita a risolvere. Ci sono stati alti e bassi nei giorni di attesa dei turni di erogazione dell’acqua. Nell’ultimo anno quasi ogni tre giorni, grazie all’acquisto del prezioso liquido da Siciliacque con un costo annuale per il Comune, e quindi per gli alcamesi, di 800 mila euro in più. Ma nonostante ciò in molti quartieri, specialmente quelli periferici, da anni si acquista l’acqua tramite autobotti. Questione questa esplosa in pieno agosto, il cui fermo dei pozzi poi solo momentaneo, deciso dall’amministrazione comunale, aveva ulteriormente aggravato il problema scatenando ulteriori proteste. E’ chiaro, per come intende fare la giunta Surdi di varare un regolamento, ma non si può certo togliere all’improvviso a migliaia di alcamesi l’acquisto di acqua. Una vera e propria necessità. Poi il lungo tira e molla di questo tribolato periodo di agosto: vendita di acqua da parte del Comune con conseguente calo del livello dei serbatoi del Bottino. Poi il Comune ha deciso l’accumulo dell’acqua, interrompendo per un giorno l’erogazione. Acculo spacciato dal Comune come manutenzione della rete idrica. Ma chi ha mai lavorato in agosto al Comune di sabato o domenica?  Solo in casi eccezionali. Ora c’è anche chi persegue la via della citazione per farsi rimborsare i soldi per l’acquisto dell’acqua da privati da parte del Comune. Un vero e proprio bailamme. Turni di attesa di 5 giorni. Insomma anche l’amministrazione attuale deve fare i conti con gli storici disagi per potere tranquillamente permettere di farsi una doccia ogni giorno. Ma una soluzione è quasi a portata di mano. Nei giorni scorsi l’Urega ha appaltato i lavori per rimettere in funzione le sorgenti di Cannizzaro e la conduttura. Importo a base d’asta un milione e 850 mila euro. 220 i plichi presentati. A aggiudicarsi i lavori un’impresa di Barcellona Pozzo di Gotto con un ribasso del 28, 67 per cento. L’apertura delle buste è iniziata a marzo. La delibera per questi lavori venne fatta dall’amministrazione Bonventre che impegnò 2 milioni e mezzo. Venne poi seguita dal commissario Arnone con somme impegnate in extremis, lo scorso 31 dicembre, grazie all’ex consigliere Ignazio Caldarella. Siccome c’è una continuità amministrativa e quindi amministrare il presente e programmare il futuro, sull’appalto di Cannizzaro il Comune deve seguire la pratica costantemente in modo che al più presto inizino i lavori. Più presto si inizia con i lavori, più presto si potrà alleviare la grande sede gli alcamesi, la cui pazienza è grande anche se quasi quotidianamente all’Ufficio acquedotto si rivolgono e protestano numerosi alcamesi. L’acqua di Cannizzaro è indispensabile. Basta girare sempre  la testa verso il passato altrimenti si da la sensazione di impotenza di fronte ai grandi problemi di Alcamo che  non sono certo quelli dell’ordinaria amministrazione come riparare una buca o pulire una strada, strombazzando foto a destra e manca.