Alcamo, condanna definitiva per un pusher: spacciava ai domiciliari, la polizia lo riporta in carcere

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Si riaprono le porte del carcere per Domenico Presti (nella foto), 38 anni, alcamese, condannato in via definitiva dalla corte d’appello di Palermo a 4 anni e 20 giorni di reclusione con l’accusa di “cessioni di sostanza stupefacente”. Subito dopo la sentenza la Procura ha emesso l’ordinanza di arresto che è stata eseguita dal commissariato di polizia di Alcamo. L’uomo venne arrestato l’ultima volta nel giugno dello scorso anno, dopo essere stato beccato già tempo prima  sempre nelle vesti di pusher. Nonostante Presti fosse ai domiciliari comunque continuò nella sua attività di spaccio che però venne nuovamente scoperta e stroncata dai carabinieri della Compagnia di Alcamo, guidati da Giulio Pisani. A scoprire che il 38enne era tornato a spacciare, nonostante il primo arresto avvenuto nell’aprile del 2016, fu il nucleo radiomobile della Compagnia di Alcamo che avviò una serie di riscontri dopo alcuni sospetti. In realtà Presti si tradì quasi da solo. Ai suoi clienti dava appuntamento sempre nello stesso luogo: un vicolo del centro storico. E quella strana “folla” che si accalcava in questa stradina non passò di certo inosservata. Così, in una notte di giugno del 2017, al termine di una serie di servizi di osservazione, i carabinieri arrestarono di nuovo Presti. Il pusher alcamese in pratica a tutti i propri clienti dava appuntamento nella stradina sotto casa sua, in via Rossini, da dove per l’appunto non poteva allontanarsi perchè ai domiciliari già all’epoca. In particolare i carabinieri notarono un giovane incensurato che ricevette qualcosa dalle mani di Presti. L’acquirente venne subito bloccato e costretto a raccontare tutto. A quel punto, acquisiti elementi oramai schiaccianti, i carabinieri decisero di fare irruzione nell’appartamento di Presti. All’interno vennero rinvenuti 7 grammi di marijuana, materiale per il confezionamento dello stupefacente, varia sostanza da taglio e la somma contante di quasi mille e 500 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio. Tutto venne quindi sequestrato e subito dopo scattò un’altra perquisizione, questa volta nel negozio di frutta e verdura di corso San Francesco di Paola di cui era titolare lo stesso 38enne. In questo caso però i carabinieri non trovarono nulla. Al termine dell’operazione venne riscontrata la “pericolosità sociale” del soggetto. Nel 2016 Domenico Presti venne beccato con un cugino e in quel caso venne accusato di detenzione ai fini di spaccio dalla polizia. Anche in quel caso gli inquirenti si misero in moto dopo avere notato uno strano viavai di gente sempre dallo stesso luogo che poi si è scoperto essere la centrale di rifornimento della droga. All’epoca vennero sequestrasti 10 grammi di cocaina e 60 di marijuana.