Alcamo, catena di suicidi non si arresta

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ALCAMO. Non si arresta la catena di suicidi ad Alcamo. Se ne contano nell’ultimo anno ben 8, troppi per non capire che c’è un territorio che sta soffrendo a livello sociale. L’ultimo di questa lunga serie sabato scorso quando è stato trovato in centro il corpo senza vita di un sessantenne, originario di Castellammare del Golfo ma da tempo residente ad Alcamo. Ovviamente non vi sono certezze di elementi per potere capire cosa possa essere scattato nella mente dell’uomo, ma a colpire è stato il fatto che il gesto è stato compiuto con estrema lucidità. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, in base alle testimonianze di parenti e amici della vittima, sembra che prima di uccidersi il sessantenne abbia voluto salutare i vicini di casa. Poi è rientrato nella sua abitazione e l’ha fatta finita. Difficile dare un ben preciso contesto all’episodio: il suicida sembra che non avesse più un lavoro da anni. La mancanza di lavoro alla base del gesto disperato o si cela altro? Un episodio che quindi potrebbe anche avere delle analogie con un altro suicidio, quello dell’ex assessore Aldo Melodia, impiegato in un ente di formazione dove da due anni non prendeva più stipendio. Una città scossa lo scorso anno anche dal suicidio di Maurizio Pugliesi, 45 anni, impiegato dell’Anas, rimasto intrappolato in una brutta storia giudiziaria al punto da essere interrogato dalla direzione investigativa antimafia. Appena finito l’interrogatorio si tolse la vita. Tutti casi che appaiono comunque abbastanza diversificati e che non hanno apparentemente un comune denominatore