Alcamo Calcio, cordata si ritira. Troppi dubbi sul ‘Catella’, Marchese avrebbe ceduto gratis

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Naufraga il progetto di rilancio dell’Alcamo disegnato da una cordata di imprenditori, guidata dall’ex presidente del club calcistico, Salvatore Calvaruso, e dall’ex funzionario di banca, Piero Provenzano. Al centro del dietrofront, come era nell’aria, l’incertezza sul futuro dello stadio ‘Lelio Catella’, sia come totale funzionalità che sull’affidamento in gestione.  Una decina di imprenditori, appassionati e facoltosi, avrebbero voluto rilanciare il calcio puntando in alto ma non disdegnando le forze locali, anche in materia di calciatori, tecnici e dirigenti. “Abbiamo deciso di fermarci – ha detto Provenzano – dopo un incontro con l’assessore Benenati. Aspettavamo un ‘faccia a faccia’ con il sindaco che però non c’è stato. L’incertezza sullo stadio e la scadenza dell’iscrizione della squadra fissata fra dieci giorni – ha concluso Provenzano – ci costringono, per quest’anno, a fare un passo indietro”.

Un vero peccato, aggiungiamo noi, non soltanto per lo sport ma per l’intera città di Alcamo. Tra l’altro la cordata Calvaruso aveva trovato totale disponibilità da parte del presidente dell’Alba Alcamo, Baldo Marchese, che avrebbe ceduto gratuitamente il titolo di promozione. Una decisione, quella del patron del club bianconero, scaturita dall’estrema fiducia che lo stesso aveva nel nuovo progetto e nelle persone che lo avevano portato avanti. L’Alcamo sarebbe quindi rimasto in Promozione e con progetti ambiziosi e a 360 gradi, marchese si sarebbe messo da parte o sarebbe rimasto nel quadro dirigenziale, e il Balestrate-Alcamo sarebbe rimasta la seconda squadra cittadina.

E’ inutile star qui a sottolineare di chi siano colpe, meriti e responsabilità. I fatti sullo sport alcamese e sugli impianti, ad Alcamo parlando da soli da diversi anni. Il blasone bianconero scomparirà quindi dalla promozione, tranne colpi di scena dell’ultima ora, e gli appassionati dovranno accontentarsi di un Balestrate divenuto Alcamo, al via in un poco luminoso toreo di prima categoria, seppur anche qui con progetti e iniziative interessanti. La cultura dello sport c’è o non c’è. L’amministrazione comunale dovrebbe rispondere.