E’ stato posto ai domiciliari il trentatreenne alcamese, Francesco Camarda, arrestato dalla polizia dopo essere stato scoperto all’interno di un garage di periferia, trasformata in laboratorio per il taglio e il confezionamento della cocaina. L’uomo, titolare di una piccola sala-giochi sita in via Segesta, è stato accusato anche di istigazione alla corruzione. Al momento del blitz della polizia ha infatti invitato gli agenti a prendere l’ingente somma di denaro in suo possesso, centomila euro, per chiudere un occhio. Nel gara di via Pier Mario Rosso, la strada in discesa che prolunga la via Chinnici, gli uomini del commissariato di Alcamo hanno rivenuto 200 grammi di cocana pura che, se tagliata in dosi, avrebbe fruttato qualcosa come 24.000 euro. Poi in una cassaforte presente nell’immobile, sono stati rinvenuti e sequestrati gioielli in oro e argento per un valore di poco superiore ai mille euro oltre alla somma di 100.000 euro in banconote di diverso taglio. Dopo l’arresto Camarda è stato accompagnato al commissariato di piazzetta Libertà e qui ha esternato la sua volontà di collaborare e di fare alcuni nomi importanti ai fini delle indagini antidroga. Le sue rivelazioni, però, sarebbero state di poco conto e la polizia ha fatto scattare l’arresto senza alcuna richiesta di benefici. Francesco Camarda vanta anche altri precedenti di polizia ma per altri reati.