Alcamo-Affaire coop di Norino Fratello, interrogatori-fiume in Procura

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Norino Fratello

L’ultimo di una lunga serie di interrogatori in Procura a Trapani , alcuni giorni fa, è durato quasi dodici ore, con brevi pause per prendere un caffè. Complessivamente avrebbe già fatto, davanti al magistrato e organi di polizia giudiziaria, dichiarazioni per circa 90 ore. La sua vicenda è finita, con tanto di interviste, anche su quel programma televisivo caratterizzato da uno stile irriverente, realizzato attraverso provocazioni spesso satiriche e servizi giornalistici di primissimo piano. E prossimamente sarà trasmesso nel programma “Le Iene” un servizio realizzato ad Alcamo sulla gestione di quell’affaire cooperative, che caratterizza i servizi di assistenza varia e di accoglienza dei migranti, sui quali da tempo indaga la Procura della Repubblica di Trapani, che sta seguendo diversi filoni d’indagini. Ci sarebbe un filone d’indagine, che porta direttamente ad Alcamo, dove grandi squarci avrebbe aperto sulla gestione di cooperative e centri per migranti, per i quali lo Stato eroga centinaia di milioni di euro, l’ex presidente della cooperativa “Letizia” e precisamente un ex idraulico, Lorenzo La Rocca, fino a poco tempo fa fedelissimo dell’ex deputato regionale Onofrio Fratello (nella foto). Il politico, già consigliere comunale di Alcamo, nel 2005 fu coinvolto nell’operazione Peronospera e dopo le confessioni del collaboratore di giustizia Mariano Concetto, patteggiò una condanna a diciotto mesi di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ottenendo alcuni anni fa la riabilitazione. L’alcamese Lorenzo La Rocca, è stato sfiduciato dalla carica di presidente della cooperativa Letizia, che fino a poco tempo fa gestiva due centri: uno in contrada Balata di Baida e un altro all’interno dell’Ipab Vittorio Emanuele di Castellammare. “La Letizia” secondo gli investigatori era “nelle disponibilità di Onofrio Fratello”, circostanza che sarebbe stata confermata da Lorenzo La Rocca. Dopo il caso “Librizzi” vennero sollevati dubbi sulla cooperativa “Letizia””. Lo scorso anno il Movimento 5 Stelle riaprì la vicenda, denunciando la presenza di Fratello nei due centri gestiti dalla “Letizia”. A seguito di alcune perquisizioni gli inquirenti hanno acquisito ad Alcamo presso un ufficio, che sarebbe nella disponibilità di Norino Fratello, un’ingente mole di materiale, consistente in documentazioni e carteggi, dove compare in primo piano il nome di Lorenzo Rocca, che di fronte agli inquirenti non ha potuto smentire il suo incarico nella Cooperativa ed ha scelto di collaborare . Visite e acquisizioni di documenti da parte della Finanza anche in qualche studio di consulenza ad Alcamo. La Rocca avrebbe riferito di essere stato un mero prestanome per oltre dieci anni. L’indagine è un vulcano in ebollizione, che presto potrebbe iniziare ad emettere lava e lapilli ed alzare così il velo sulla gestione di centri per migranti. Ad Alcamo ce ne sono diversi. Si tratta di nuove uova dalle galline d’oro per l’arrivo di ingenti flussi di denaro erogati dallo Stato. Le indagini che hanno portato ad esaminare Cooperative è partita dopo l’arresto di don Librizzi, il prete recentemente condannato per violenza sessuale, che aveva interessi nella gestione dei servizi ai migranti. La cooperativa “Letizia” nei periodi del suo massimo fulgore ha avuto 160 impiegati.