Alcamo-Quegli “abusivi” con tanto di licenza edilizia

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Ad Alcamo negli anni ci sono state varie forme di abusivismo edilizio. C’è chi ha costruito per necessità. C’è chi ha costruito mega abitazioni fregandosene di leggi e regolamenti. C’è chi ha lottizzato terreni dove abusivamente sono sorte centinaia di case di villeggiatura provocando lo scempio di Alcamo Marina. Ma c’è anche ad Alcamo una originalità: ovvero l’abusivo con tanto di concessione edilizia. L’abusivo che ha scoperto casualmente, dopo oltre dieci anni questo status, ma che ha costruito con tanto di concessione edilizia da parte dell’Ufficio tecnico e da tempo abita nell’immobile. Si tratta di circa 180 immobili, in prevalenza villette, realizzate nella fascia pedemontana con tanto di concessione. Tale vicenda da qualche tempo alla ribalta, viene ora ripresa con un’interrogazione presentata ieri da Ignazio Caldarella al commissario comunale che chiede una serie di chiarimenti in materia urbanistica. Va sottolineato che su quella che è diventata la “vertenza pedemontana”, il consigliere Alessandro Calvaruso ha presentato denunce in varie procure. Tutto nasce qualche tempo fa quando il Comune revoca due concessioni edilizie, firmate da funzionari che in passato con tanto di firme ne avevano rilasciate tante nella stessa zona. Ricorso al Tar degli interessati. Ma il Tribunale amministrativo da ragione al Comune: in quella fascia non si poteva costruire nonostante da oltre 15 anni era stata destinata a nuovi immobili, sorti nel tempo, nel pieno rispetto delle concessioni autorizzate dal Comune. E’ vero che ad Alcamo non è stata mai demolita alcuna costruzione, ma se si dovesse innescare un processo per demolire quegli immobili legali, ma abusivi per il Tar, al Comune non sarebbero sufficienti oltre 200 milioni di euro per risarcire le persone. Una vicenda da teatro del grottesco che lascia perplesse centinaia di famiglie, la dice lunga sul funzionamento della macchina burocratica-amministrativa del Comune mentre chi ha comprato il terreno nella stessa fascia oggi non può più aspirare a realizzare una casa in quella zona e presto presenterà il papello al Comune sotto forma di risarcimento dei danni. Ignazio Caldarella nell’interrogazione sottolinea la situazione di caos “all’Ufficio tecnico causata dallo smembramento del settore” e chiede “di accelerare l’iter per il Piano regolatore, l’edificazione nella fascia pedemontana e contestualmente il rilascio delle concessioni già pronte”.