A casa aveva un mega bazar, frutto di 63 ‘colpi’. A settembre processo per Giuseppe Di Bella

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Sessantadue tra furti ed episodi di ricettazione, tutti a Trapani e in alcune contrade. Questo il pesante fardello a carico del trapanese Giuseppe Di Bella, 36 anni, attualmente in carcere per reati commessi in due anni, dal gennaio del 2021 fino allo stesso mese dell’anno in corso. La maggior parte degli episodi contestati nell’arco di soli tre mesi. Il ladro repentinamente riusciva ad aprire le auto, meglio se quelle di lusso e di buona marca, e rubava tutto quello che trovava all’interno.

Il ripetersi delle rapine ai danni di auto lasciate in sosta nelle zone centrali di Trapani aveva suscitato parecchio allarme per un totale complessivo che andrebbe ben aldilà del centinaio. Gli agenti della squadra mobile, lo scorso mese di febbraio, prima dell’arresto, avevano rinvenuto in casa di Di Bella un vero e proprio bazar di merce rubata. Una grandissima mole di documenti ed oggetti: patenti, tessere sanitarie, carte d’identità, carte bancomat e di credito, occhiali, orologi, zaini, racchette da tennis, scarpe di marca e strumenti diagnostici e ricettari. Il processo a carico del trentaseienne prenderà il via, al tribunale di Trapani, il 13 settembre prossimo dinanzi al giudice Fontana.

Di Bella, che definire ladro seriale appare poco, era stato scoperto dalla polizia grazie alle immagini catturate da alcune telecamere di video sorveglianza posizionate nelle zone centrali di Trapani. I video dimostrano come Di Bella agisse in qualsiasi momento della giornata. Adocchiava l’automobile, di quelle che magari tradiscono la proprietà di un benestante, e in un lampo riusciva a forzare l’apertura, veloce poi faceva razzia di tutto quello che trovava. Gli agenti sono riusciti a identificarlo nonostante agisse sistematicamente con il volto travisato. Il riscontro è poi arrivato dalla perquisizione nell’abitazione di Giuseppe Di Bella e dal ritrovamento di quell’enorme bazar di merce rubata. Le vittime sono quasi tutte di Trapani, Erice, Misiliscemi, Paceco, Valderice e una anche della provincia di Caserta (un agente di polizia).