Danneggiati impianti di Bresciana, Tranchida: “Gli autori sapevano cosa fare”

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Pompe di rilancio allagate con una sovrapproduzione dei pozzi pari a 214 litri al secondo: questi i dati forniti dal dirigente comunale di Trapani, ingegnere Amenta a seguito dell’ennesimo danneggiamento dell’impianto di distribuzione dell’acqua di Bresciana, a Campobello di Mazara.

Un disastro, frutto dell’opera di attenti conoscitori dell’impianto che, a causa dei procurati danni, impedirà a circa il 70-80% dell’acqua di arrivare a Trapani. I primi sopralluoghi effettuati dai tecnici del comune trapanese hanno certificato come l’uscita dei pozzi sia di 214 litri al secondo, mentre quelli arrivati alla cisterna della zona di San Giovannello, sarebbero 110 litri.

Un disagio aumentato dall’impossibilità momentanea di acquistare da Siciliacque a causa di un fermo di manutenzione già programmato ai relativi impianti. Dalle prime indagini, sembrerebbe trattarsi di un’azione mirata, attuata da qualcuno che conosceva beni lo stato dei luoghi e sapeva, quindi, dove mettere le mani: negli ultimi tempi sono stati diversi e continui, infatti, gli episodi di blackout, sospensioni e allagamenti al sistema idrico e ai luoghi di rilascio dell’acqua proveniente da Bresciana.

“Dopo attente analisi e monitoraggi – ha dichiarato il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida – ci siamo accorti che, soprattutto nei fine settimana, il sistema “salta” portando ad enormi problemi per i cittadini e le imprese trapanese. Avevamo già avvisato Enel – ha aggiunto il primo cittadino – che ci ha confermato che non si tratta di un problema di blackout Sono stati scassinati diversi cancelli senza che, però, sia stato portato via nulla di valore se non materiale che possiamo stimare commercialmente sui 100/200 euro.

Chi è entrato è e ha deliberatamente bloccato il sistema di rilancio”. Puntuali le proteste giunte da parte dell’opposizione secondo la quale già lo scorso anno erano state avanzate segnalazioni per l’assenza di lucchetto nei 18 pozzi interessati, motivo per cui chiunque avesse scavalcato, avrebbe potuto introdursi all’interno.