Vitivinicoltura. Danni peronospora, 81 milioni nel trapanese e 79 nel palermitano

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Quantificati dalla giunta regionale i danni causati ai vitivinicoltori dalla peronospora, un attacco veemente da parte del fungo ai vitigni di tutta la Sicilia. In provincia di Trapani, la seconda nell’isola come ammontare dei danni, è stato fissato un totale pari a 81 milioni di euro, addirittura il doppio nell’agrigentino. Nelle campagne della provincia di Palermo la peronospora ha causato perdite per 79 milioni di euro. Danni inspiegabili a causa dei quali il settore farà davvero fatica a ripartire. La peronospora scatenatasi nel maggio scorso  ha provocato in Sicilia un danno accertato alle produzioni di uva di oltre 351 milioni di euro. La stima arrivata dagli Ispettorati provinciali dell’agricoltura ed è appunto contenuta nella delibera con la quale la giunta Schifani ha approvato la richiesta di stato di calamità per le province di Palermo, Catania, Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. In quasi tutto il territorio regionale i danni sono stati rilevanti con percentuali di perdita nella produzione dell’uva che vanno dal 25 al 95%. I maggiori danni si sono avuti nelle aziende coltivate con il metodo biologico.

“La delibera di declaratoria di calamità naturale per la peronospora approvata dal governo Schifani – ha detto il deputato regionale Nicola Catania – rappresenta un ulteriore passo avanti del percorso che stiamo condividendo a fianco ai nostri agricoltori colpiti da questa calamità naturale”.  Secondo Fratelli d’Italia, in particolar modo il responsabile del dipartimento agricoltura del partito, Giuseppe Marinello, “Non c’è solo la peronospora ad attanagliare gli agricoltori ma anche l’incredibile vicenda dei Consorzi di bonifica che pretendono il pagamento di salatissime bollette da parte degli utenti, anche da chi, ad esempio, vanta crediti da parte dello stesso Consorzio che potrebbero andare a compensazione. Chi non paga, quindi, rischia di non avere l’acqua per irrigare, anche in caso di crediti”.