Violazioni e incontri al bar. Carabinieri e Dia riportano il trapanese Buzzitta in carcere

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Avrebbe violato per ben trenta volte gli obblighi derivanti dalla detenzione domiciliare. Dal dicembre 2021 allo scorso mese di aprile è stata documentata la sua presenza in numerosi esercizi pubblici di Erice, Trapani e Paceco, sia giorno che di sera. Per questo, sulla base degli accertamenti di carabinieri e Dia, il tribunale ha disposto la custodia cautelare in carcere per Antonino Buzzitta, trapanese già condannato per mafia, ritenendo che l’imputato abbia dimostrato l’incapacità di comprendere valore e rispetto delle prescrizioni previste dagli arresti domiciliari.

Sempre secondo il collegio giudicante, Buzzitta avrebbe tenuto una condotta altamente trasgressiva anche nel corso della celebrazione del processo appena conclusosi in primo grado», facendo emergere l’esigenza di un aggravamento della misura cautelare anche per un soggetto ultrasettantenne. Antonino Buzzitta, ritenuto consigliere del mandamento mafioso di Trapani, lo scorso 3 marzo era stato condannato a 21 anni di reclusione nell’ambito del processo ‘Scrigno’ scaturito dall’omonima operazione antimafia e che ha anche visto la condanna dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Buzzitta, oltre alla sentenza di tre mesi fa, è stato già condannato due volte in via definitiva per associazione mafiosa. Gli erano stati concessi i domiciliari perché doveva sottoporsi ad alcune cure mediche, ma aveva il divieto di comunicare con soggetti diversi dai familiari conviventi.

Proprio per le sue condizioni di salute, il Tribunale di Trapani aveva autorizzato Buzzitta a lasciare il domicilio senza scorta, con l’espressa indicazione di percorrere la via più breve per il luogo da raggiungere, senza effettuare soste intermedie. I carabinieri e la DIA lo hanno invece sorpreso a fermarsi più volte al bar intrattenendosi anche con persone estranee al suo nucleo familiare e pure con soggetti con precedenti di polizia.