Con cronometrica puntualità vengono annunciate all’inizio dell’estate regole e rigidi controlli per fronteggiare la deriva ormai inarrestabile della movida selvaggia, Annunci puntuali ma se poi non controlla nessuno, come spesso accade, questi restano sulla carta dopo avere fatto un giro sui mass media, Centri storici, invasi tutto l’anno, e le zone più attrattive delle città sono molto frequentate nelle ore notturne. E come sempre ci sono due esigenze a scontrarsi. Quella dei pub e bar che, anche creano intrattenimento musicale all’aperto con musica sparata altissimo volume e quella dei residenti, che hanno diritto alla tranquillità e al riposo, disturbato da musica ad alto volume, schiamazzi e disordini. Ora i cittadini vittime di questo andazzo hanno un’arma importante che crea preoccupazione nei sindaci, Una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato il Comune di Brescia al risarcimento dei danni provocati dalla “movida selvaggia” ai residenti. Si tratta di una sentenza storica, perché dà la responsabilità ai sindaci di non aver fatto nulla per evitare il disturbo notturno. E la sentenza vale per tutti i comuni d’Italia. Ora i sindaci si interrogano come evitare guai giudiziari e spese per risarcimento dei danni, E’ semplice fare rispettare le regole.
Nei giorni scorsi si è svolta stata una riunione in Prefettura del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha messo attorno ad un tavolo il Prefetto, i sindaci e le forze dell’ordine. Ne è venuto fuori che nei prossimi giorni verrà inviato ai sindaci uno schema unico di ordinanza, con la regia della Prefettura e delle forze dell’ordine, su alcune misure da adottare. Si vuole, sostanzialmente, riproporre la stessa modalità dello scorso anno. Si va, quindi, verso il divieto di vendita e asporto di bevande alcoliche oltre certi orari in contenitori di vetro e non, nonché nuovi limiti di orario per le emissioni sonore. Si parla di divieti dall’una di notte. Si parla sempre ma poi non succede niente come lo scorso anno. E il problema rimane
