‘Variante’ fra 119 e 113, cantiere al palo. Manca bonifica residuati bellici ad Alcamo

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Le prime previsioni erano soltanto ottimistiche.  Il concreto avvio dei lavori, secondo quanto divulgato dall’ANAS lo scorso 10 di agosto, sarebbe dovuto avvenire entro il mese di settembre. Tutto è invece ancora fermo per avviare effettivamente i lavori per la costruzione della Variante di Alcamo, l’asse di collegamento tra il km 2,370 della statale 119 che porta Gibellina e il km 331,500 della  113 “Settentrionale Sicula”.  Un’imponente opera da 43 milioni di euro, in contrada Setterino, che opereranno un decisivo decongestionamento, ad Alcamo,  del traffico in entrata e in uscita. Il cantiere non è stato avviato perché, come previsto per le grandi opere, bisogna prima effettuare la bonifica dai residuati bellici. Un passaggio propedeutico all’avvio delle opere. Il raggruppamento di imprese Fegotto Costruzioni e Via strada attende che la bonifica venga effettuata. Intanto il mese di settembre è già trascorso ed è volata via anche la prima decade di ottobre.

I lavori appaltati dall’ANAS prevedono anche il monitoraggio ambientale, da effettuarsi in corso d’opera, affidato alle imprese Ausilio, Biogramm e Lav nonché il monitoraggio geotecnico appaltati al raggruppamento di imprese Geomonitor, Meccanicaingegneria Laboratori e Indagini Strutturali srl.  L’appalto prevede un investimento complessivo pari a 43 milioni di euro, dei quali 33 milioni per lavori, inclusi i servizi di monitoraggio ambientale e di monitoraggio geotecnico.  L’opera dovrebbe essere ultimata entro 730 giorni, vale a dire due anni, comprensivi di due mesi per eventuale andamento stagionale sfavorevole. L’iter di questa importantissima opera viaria risale a circa 15 anni fa quando la commissione lavori pubblici del Senato, sotto la vice-presidenza dell’alcamese Nino Papania, individuò l’opera di concerto con l’ANAS. Poi di rinvio in rinvio, da una pianificazione ad un’altra, fin quando il progetto quasi si perse fra i cassetti dell’ufficio tecnico del comune di Alcamo. Fu il commissario Arnone, nel 2015, a riesumarla. A quel punto ripartì l’iter e il progetto venne definitamente approvato nei primi mesi dello scorso anno. Ad agosto scorso l’appalto grazie al pressing dell’assessore regionale Mimmo Turano nei confronti del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini.