Torrente Canalotto di Alcamo Marina, punto e a capo. Alveo semi-ostruito e rischi esondazioni

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Per fortuna negli ultimi tempi non sono arrivate ad Alcamo le ‘bombe d’acqua’, quelle che una volta si chiamavano violenti temporali. L’alveo del torrente Canalotto, nella parte finale nei pressi di Alcamo marina, è infatti ostruito per almeno metà del suo spazio. Pressoché matematica, nel caso di abbondanti piogge, l’esondazione del corso d’acqua così come già capitato nel novembre del 2021. Nel tratto pianeggiante del torrente Canalotto, le immagini parlano da sole, si è accumulato una grande quantità di pietre, fango e altri detriti. D’altro lato del ponticciolo anche fitta vegetazione, quasi da giungla, e tantissimi canneti che, assieme all’arcata della strada provinciale, potrebbero fare da tappo in caso di corso tumultuoso dell’acqua. Inoltre, lungo il torrente e la via dei Fiori un argine franato è ancora lì e continua a rappresentare un serio pericolo per mezzi e pedoni che transitano per la strada che costeggia il torrente.

Le opere arginali nei corsi d’acqua sono di competenza degli enti regionali, quindi del Genio Civile, ma nessuno è ancora intervenuto dopo le piogge torrenziali del 2021 che causarono danni notevolissimi alle abitazioni. Sono trascorsi due anni e mezzo e i residenti della zona non sanno più a che santo votarsi. Vero è che l’amministrazione comunale di Alcamo, nell’agosto del 2022, effettuò importanti opere di pulizia dell’alveo con le ruspe che asportarono una grande quantità di detriti. Un intervento che mancava da tantissimo tempo, esattamente dal 2000. Adesso punto e a capo con il corso d’acqua soggetto nuovamente a pericolose esondazioni a causa del materiale e della vegetazione che lo ostruiscono. Molte abitazioni di quell’area, bisogna pur dirlo, sono state costruite abusivamente e alcune di loro non risultato ancora sanate ma è altrettanto vero che non si può per questo mettere a repentaglio l’incolumità della gente. Da quell’alluvione del novembre 2021 di concreto poco è stato fatto, e lo ha fatto il comune di Alcamo. Stesso comune che, grazie al lavoro del dirigente Ignazio Bacile e dello staff della protezione civile,  ha anche predisposto un mega-progetto  per circa 4 milioni e mezzo di euro  per  interventi strutturali per la messa in sicurezza idraulica del corso d’acqua.