Approda dinanzi al Tribunale amministrativo regionale di Palermo il «caso» della discoteca del Villino Nasi di Trapani, l’immobile storico voluto dall’onorevole Nunzio Nasi, incastonato tra Torre Ligny e il Castello della Colombaia, conosciuto come ex “Casa del Custode”. La vicenda era scoppiata lo scorso mese di luglio a seguito della pubblicazione sui social di alcuni video che ritraevano le serate danzanti ad alta partecipazione di centinaia di ragazzi.
Un uso definito “improprio” dell’immobile storico che condusse il Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami, a diffidare la società affidataria del Villino, la BBQ, dal proseguire nell’attività di intrattenimento musicale per violazione del contratto di concessione finalizzato, esclusivamente, all’organizzazione di attività di ristorazione.
Da quanto emerso a detta di Cerami, la ditta concessionaria, in assenza di autorizzazione del Libero Consorzio Comunale, aveva chiesto autorizzazione al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Trapani . Sulla vicenda si era espresso anche Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani precisando che “l’autorizzazione ai pubblici spettacoli era di competenza della Questura”.
La società BBQ, locataria dell’ex «Casa del custode», ha presentato adesso ricorso al Tar chiedendo, tra l’altro, il risarcimento dei danni per essere stata costretta a sospendere l’attività di intrattenimento musicale che venne interdetta con un’ordinanza della Soprintendenza ai Beni culturali sollecitata dall’ ex Provincia.
In particolare, il ricorso è contro l’assessorato ai Beni Culturali della Regione, la Soprintendenza di Trapani ed il Libero Consorzio ed è finalizzato anche all’annullamento, previa sospensiva, del provvedimento, datato 26 luglio 2022, con il quale la Soprintendenza ha ordinato alla società di non proseguire l’attività di intrattenimento musicale.