Siviglia ritorna sulla ‘sua’ poltrona a San Giuseppe Jato. Rieletto sindaco per la terza volta

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L’imprenditore Giuseppe Siviglia, 65 anni, è il nuovo sindaco di San Giuseppe Jato. A capo della lista civica “Siviglia sindaco” ha ottenuto 2.136 preferenze, quasi il 50% dei votanti. Al secondo tentativo, quindi, Giuseppe Siviglia torna a essere rieletto sindaco di San Giuseppe Jato, dove era stato primo cittadino, in quota Forza Italia, per ben dieci anni, dal 2002 e fino al 2012. Il neo sindaco nel 2017 non ce l’aveva fatta a tornare a palazzo di città. Tante le cariche di prestigio per l’imprenditore jatino: per ben due volte vice presidente vicario dell’Anci Sicilia, nonché componente del Consiglio direttivo nazionale, e presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità (per la gestione dei beni confiscati alla mafia in quatto comuni della provincia di Palermo).

Nel 2005 fu protagonista di un episodio di cronaca. La Cassazione lo aveva assolto con sentenza definitiva dall’accusa di lesioni volontarie dopo che il sindaco, proprietario di cinema a Palermo, era stato condannato in primo e secondo grado. Sparò al rapinatore che, assieme ad alcuni complici, gli aveva sottratto 3.500 euro. I supremi giudici gli riconobbero la “legittima difesa putativa”. Giuseppe Siviglia era stato aggredito al suo rientro a casa e rapinato dell’incasso della serata. Fece fuoco per difendersi con la pistola che deteneva e portava legalmente. Aveva infatti temuto che i malviventi potessero fare del male ai suoi familiari. Adesso il politico è ritornato a sedere sulla poltorna più ambita del comune di San Giuseppe Jato. L’ente locale era stato sciolto il 9 luglio del 2021 su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese «in considerazione delle accertate forme di condizionamento dell’amministrazione locale da parte di organizzazioni criminali» deliberando l’affidamento a una commissione straordinaria della gestione del comune sangiuseppese, già commissariato a seguito delle dimissioni del sindaco dell’epoca Agostaro e della metà più uno dei consiglieri comunali dopo che la Prefettura aveva disposto l’accesso agli atti per esaminare l’attività amministrativa del Comune e aveva inviato gli ispettori.