Serie di furti in città, riusciti e non. Condannati tre alcamesi a 9 anni complessivi

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Pene complessive per oltre nove anni di reclusione sono state inflitte dal giudice monocratico del tribunale di Trapani a tre alcamesi, noti alle forze dell’ordine, finiti in carcere con l’accusa di furto e tentato furto aggravato. I tre componenti di una banda della quale faceva parte anche una ragazza la cui posizione giudiziaria è stata separata, avrebbero commesso furti, tre quelli accertati, tra i mesi di ottobre e novembre di due anni.  Furti commessi dopo avere forzato serrature di garage o di civili abitazioni durante le ore del giorno. Condannati sono stati il tunisino Azize Leokhoiudi, 40 anni, con precedenti soprattutto per furti. All’extracomunitario, nato ad Alcamo, sono stati inflitti quattro anni e otto mesi di reclusione e il pagamento delle spese processuali, (per tutti e tre gli imputati), e una multa di mille e 400 euro.

Inoltre dovranno risarcire di 1.500 euro ciascuno due alcamesi costituitisi parte civile.  Due anni e tre mesi a Salvatore Impellizzeri, 25 anni, che dovrà pagare anche 444 euro. Stessa pena, due anni e tre mesi a Paolo Di Dia, 31 anni, che dovrà pure sborsare 533 euro. I difensori  Massimo Gagliardo, Giuseppe Mannina e Nicola Gaudino avevano chiesto l’assoluzione per non avere commesso il fatto o in alternativa la condanna al minimo della pena. Richiesta respinta dal giudice. A tale richiesta si erano opposti anche gli avvocati delle parti civili Sergio Cangelosi e Damiano Ciacio. Le condanne solo per tentato furto e furto essendo stati assolti dall’aggravante. Determinanti ai fini dell’identificazione è stato l’esame, eseguito dai carabinieri della compagnia di Alcamo, dei filmati delle telecamere.