Sentenza Rostagno, i commenti

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Istituzioni e associazionismo plaudono il giorno dopo la sentenza di condanna al processo di Mauro Rostagno anche se con una certa moderazione. Restano dei buchi neri nel corso del processo, che ha avuto come epilogo la condanna dei due imputati all’ergastolo, il boss Vincenzo Virga e Vito Mazzara, ma si ha quantomeno la sensazione che almeno una parte della verità sia finalmente emersa. “Oggi non si festeggia – sostiene il gruppo Saman – ma si prende solo atto che, prima o poi la giustizia arriva. Si prende atto che ha ancora un senso credere nella parte buona della società. Una società, quella trapanese in particolare – si rileva nel documento  – , che non ha mai smesso di chiedere giustizia, che non ha mai smesso di sperare nella verità. Una società che non ha mai permesso che la figura di Rostagno fosse infangata nonostante in molti ci abbiano provato”. A prendere posizione anche l’ex pm Antonio Ingroia , oggi commissario della Provincia di Trapani: “Oggi è una giornata storica – dice – perché con la condanna degli assassini di Mauro Rostagno si è dimostrato che la giustizia può vincere anche nelle situazioni  più ostili, contro il tempo, condannando i colpevoli a quasi 30 di distanza dai fatti, e contro i depistaggi istituzionali, svelando verità  intenzionalmente occultate”. La Provincia si è costituita parte civile al processo e Ingroia esterna anche qui le sue perplessità sul piano tecnico: “La giustizia che arriva tardi – sostiene – è sempre giustizia dimezzata, ma una sentenza così costituisce un parziale risarcimento dello Stato alla figura di Mauro Rostagno e ai suoi  familiari”. “La condanna degli uomini di cosa nostra – gli fa eco il deputato regionale Mimmo Fazio – sgombra il campo dalle ipotesi, le più svariate, che per trent’anni si sono frapposte alle sensazioni ed all’intima convinzione di tutti i trapanesi. Mi piace ricordare, anche, che questo processo è frutto della caparbia determinazione dei trapanesi che non si sono arresi, che hanno onorato la memoria di Rostagno, raccogliendo migliaia di firme perché non si chiudessero le indagini e perché, anzi, si approfondissero alla ricerca della verità”. I sindaci del trapanese parlano finalmente di chiarezza: “La condanna all’ergastolo per Virga e Mazzara – sostiene Mino Spezia di Valderice – mette un punto fermo e fa chiarezza su un omicidio che non riguarda soltanto la nostra comunità ma l’intero Paese. Questa sentenza – aggiunge – conferma e ribadisce che la mafia è contro ogni libero pensiero e che è in antitesi alla verità ed all’approfondimento, elementi che hanno contraddistinto la vita del sociologo torinese”. “L’amministrazione comunale ericina, costituitasi al tempo parte civile – precisa il sindaco della Vetta, Giacomo Tranchida – non ha materialmente avuto riconosciuta alcuna provvisionale al momento. Credo però che la sentenza, peraltro pronunciata nel cuore della nostra città abbia, in un certo qual modo, quantomeno simbolicamente, onorato parte di un debito civile e morale di cui gli ericini, i trapanesi ed i siciliani onesti, rimangono ancora creditori nei confronti del sistema mafioso e criminale che ha rubato speranze e distrutto affetti seminando morte”.

 

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