ALCAMO – Ennesima raffica di ricorsi contro il Comune per risarcimenti danni. Continuano a tremare le finanze dell’ente sempre più provate da queste continue richieste collegate per lo più alle condizioni disastrate del manto stradale. Solo negli ultimi giorni sono ben sei le citazioni dell’ente guidato dal sindaco Sebastiano Bonventre che in tutti i casi ha deciso di resistere in giudizio. La cosa più pericolosa è che questi ricorsi, che molto spesso vengono vinti dai cittadini proprio per gli oggettivi dissesti delle strade, rischiano di far fare un tracollo alle già provate finanze del Comune che recentemente è stato costretto, con il via libera del consiglio comunale, a riconoscere una serie di debiti fuori bilancio collegati proprio a sentenze sfavorevoli di questo genere. Anche in questa tranche di citazioni ci sono richieste davvero consistenti, in particolare da parte di due pedoni che hanno certificato di essere caduti dentro una buca non segnalata, riportando danni fisici anche permanenti. In un caso viene richiesto un risarcimento di 25 mila euro, in un altro addirittura si arriva a 47 mila. Complessivamente questo ultimo “pacchetto” di denunce vale ben 87 mila e 400 euro, una cifra niente male se aggiunta alle altre citazioni che sono state presentate nel passato più o meno recente. Dall’inizio dell’anno sono salite a ben 26 le denunce per danni nei confronti del Comune, non solo per le strade sconnesse ma anche per la cattiva condizione dei segnali stradali, dei dossi artificiali, o contestazioni di multe dei vigili urbani ed ancora per ricorsi alle notifiche della vecchia Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Ad oggi sono 14 le richieste di risarcimento per i danni causati dalle buche nella sede stradale. Ce n’è una in particolare che, se riconosciuta in sede civile, potrebbe creare non pochi problemi alle casse comunali. Riguarda una donna alcamese che ha chiesto un risarcimento danni record di ben 250 mila euro quantificati per danni fisici, biologici e morali. E’ caduta in terra a causa della disconnessione della sede stradale, posizionata subito dopo il marciapiede che delimita la carreggiata, ed era parzialmente coperta da un tombino dell’acquedotto che la delimitava. Proprio contro questo ricorso frequente alla richiesta di risarcimenti danni il Comune sta cercando di correre ai ripari. Ad oggi si parla globalmente di circa 360 mila euro di richieste di risarcimento danni. Il numero di cause è destinato vertiginosamente ad aumentare rispetto allo scorso anno quando furono 49 le citazioni in giudizio dell’ente, di cui il 40 per cento di queste cause scaturiscono proprio da sinistri stradali. Condizioni questa che porterà in ogni caso, negli anni futuri, a debiti fuori bilancio che il consiglio comunale e la giunta dovranno riconoscere. Il caso dei debiti fuori bilancio esosi è già emerso in consiglio comunale tanto che il civico consesso ha attivato una commissione d’indagine in tal senso. Da diversi consiglieri, Alessandro Calvaruso in testa, fu evidenziata anche la facilità con la quale il Comune disponeva risarcimenti. Alcune cause in cui il Comune avrebbe ammesso la colpa sarebbe state viziate da scarsi controlli degli uffici comunali durante i sopralluoghi fatti nelle zone in cui è stato denunciato il danno.
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