Sede ‘Municipale’ di Alcamo, progetto finalmente approvato. A rischio opere collaterali

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La polizia municipale di Alcamo avrebbe dovuto avere una nuova sede già la scorsa estate. Almeno queste erano le più rosee previsioni. Poi la solita lentezza della macchina amministrativa e nel novembre scorso vennero finalmente stanziati, con un’apposita variazione di bilancio, 291.000 euro per sistemare l’ex carcere mandamentale di contrada Canapè, divenuto poi sede della direzione lavori pubblici, e destinarlo al corpo della polizia municipale. Soltanto qualche giorno fa la giunta Surdi ha approvato il progetto esecutivo dei “Lavori di Manutenzione straordinaria nei locali dell’ex carcere mandamentale” redatto dall’architetto Filippo Palazzolo. Un intervento poco inferiore ai 330mila euro.   Il progetto prevede la suddivisone dell’immobile in due locali, uno sarà destinato alla Polizia Municipale con la creazione di un ingresso principale per gli utenti esterni e munito di saletta d’attesa e front-office per il disbrigo pratiche, mentre l’altro servirà ad allocare la protezione civile e l’ufficio del traffico. L’immobile in questa maniera esce da un progetto da 8 milioni di euro che va avanti più lentamente della ‘tela di Penelope’, quello del risanamento delle zone ex villaggio regionale e Sant’Ippolito. Probabilmente, qualora quelle somme dovessero rimanere utilizzabili, gli ex uffici dei lavori pubblici potrebbero ottenere l’efficientamento energetico tramite l’installazione di impianti fotovoltaici. Tramontata definitivamente l’idea progettuale di realizzare un altro piano come sopraelevazione dell’esistente. Il progetto da otto milioni di euro, un iter avviato addirittura più di 14 anni fa e mai arrivato in porto, prevedeva la costruzione di nuovi alloggi popolari, il recupero di quelli esistenti e le opere di urbanizzazione. Un’idea progettuale mai realizzata nonostante nel giugno 2019, la giunta Surdi annunciò addirittura l’inizio dei lavori, lavori che mai nessuno ha però visto che portarono anche verso una spinosa lite giudiziaria fra comune di Alcamo e ditta Socim, impresa campana che si era aggiudicata l’appalto che poi venne rescisso. L’ente locale, per tale decisione, è stato condannato a pagare un risarcimento danni all’impresa edile di circa 600.000 euro.