“Scrigno”, condannati anche noti politici del trapanese. Dodici anni per Ruggirello

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Trema, ancora una volta, la massoneria trapanese: sono tre, in particolare, i nomi di spicco coinvolti e condannati nel processo “Scrigno” incentrato sui rapporti tra mafia, politica e imprenditoria in provincia di Trapani. Paolo Ruggirello, ex deputato regionale del PD e uno dei politici più influenti negli ultimi 20 anni nel trapanese, è stato condannato, per concorso esterno in associazione mafiosa, dal Tribunale di Trapani a 12 anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere oltre alla interdizione perpetua dai pubblici uffici e interdizione legale.

Insieme a lui anche Vito Mannina, ex consigliere provinciale e Alessandro Manuguerra, ex consigliere comunale ad Erice: per il primo, Mannina, il reato è stato derubricato in corruzione elettorale, pena sospesa e condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, 600 euro di multa e sospensione dai pubblici uffici.

Stesso capo d’imputazione per l’ex consigliere comunale di Erice, Alessandro Manuguerra, condannato ad un anno di reclusione, oltre al pagamento di 500 euro di multa, spese processuali, sospensione da tutti i pubblici uffici. Per quest’ultimo, la difesa ha già preannunciato ricorso in appello.

L’inchiesta, coordinata dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Trapani e dalla Procura di Palermo e denominata ‘Scrigno’, aveva condotto nel marzo 2019 all’arresto di 28 personaggi appartenenti alla cosca mafiosa di Trapani, fra luogotenenti e gregari del boss, Matteo Messina Denaro.

Paolo Ruggirello è stato inoltre condannato al risarcimento di 5 mila euro nei confronti dei comuni di Campobello di Mazara e Castelvetrano, 2 mila euro al comune di Paceco a all’Assemblea Regionale Siciliana e 3 mila euro ai comuni di Trapani ed Erice, oltre a 3.000 euro in solido a diverse associazioni costituitesi tutti parti civili.

Nel processo sono stati condannati, a vario titolo per mafia ed estorsione, anche Antonino Buzzitta di Mazara del Vallo, Vito Gucciardi  e Vito D’Angelo di Favignana. Assolti, perché il fatto non sussiste, Giuseppe Grignani e Marcello Pollara.