Schiaffo all’Alcamo, la capolista ne fa sei al ‘Catella’. Bianconeri senza carattere

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In quasi cento anni di storia calcistica, spesso luminosa ma anche con pagine particolarmente amare, l’Alcamo mai aveva perduta una gara interna di Coppa Italia con risultato tennistico. Ieri, purtroppo, è capitato al Catella contro la capolista Resuttana San Lorenzo capace di passare per 6 a 1 e chiudere definitivamente la pratica per l’accesso ai quarti di finale. A scavare il solco fra le due contendenti è stato l’approccio alla partita. L’Alcamo non ha per nulla mostrato la cattiveria agonistica necessaria per provare a percorrere l’ultima strada rimasta, la Coppa Italia, che potrebbe portare anche al salto di categoria.

Di contra il Resuttana San Lorenzo è sceso in campo come se fosse di fronte a una finalissima: determinazione, lucidità, compattezza, chiusure e ripartenze. Il tecnico palermitano, inoltre, ha urlato e incitato la squadra fin dal primo secondo e mai ha finito di farlo, nemmeno quando il vantaggio era diventato esagerato. Tanta la trance agonistica per l’allenatore del Resuttana che ha fine gara si è anche lasciato andare nel battibeccare con un calciatore dell’Alcamo che si trovava in tribuna perché squalificato. Cose che nel calcio si vedono spesso anche se appare difficile comprendere le motivazioni di tanta foga e di tanto estremo impegno nel vincere la partita.

La capolista, probabilmente, voleva cancellare la sconfitta patita domenica scorsa in campionato mentre l’Alcamo non è riuscito a dare continuità al suo buon momento. Anzi la squadra di Tarantino, seppur con tante assenze pesantissime, ha fatto letteralmente flop regalando agli avversari errori difensivi e di impostazione che hanno fatto scaturire le prime tre reti degli ospiti. Budget differenti, organici differenti e obbiettivi diversi. Un divario di 6 a 1, però, può essere giustificato soltanto dall’approccio mentale al match con l’Alcamo che probabilmente ha lasciato negli spogliatoi sia la mente che gli attributi. Adesso ai bianconeri, per chiudere la stagione in maniera soddisfacente, resta soltanto un obbiettivo. Centrare i play-off anche se la concorrenza è numerosa e qualificata.