Sanatoria, ad Alcamo sono sempre 2.500 le pratiche al palo. Tecnici non ancora contrattualizzati

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C’è chi preme per mettersi in regola avendo l’immobile tutti i requisiti per ottenere la sanatoria edilizia. Solo così può ottenere i benefici legati all’eco bonus. Dal gennaio 2023, con il pensionamento di Piero Piazza, all’ufficio sanatoria del Comune di Alcamo è rimasto un solo geometra che alterna l’esame delle pratiche con il suo lavoro al settore acquedotto. Per l’esame delle pratiche di sanatoria, ne sono rimaste circa 2 mila e 500, è  paralisi. Infatti va molto a rilento l’entrata in sevizio al comune di Alcamo di sei tecnici esterni per l’esame delle pratiche di sanatoria edilizia. Se ne parla da quasi un anno. Si tratta di professionisti che hanno risposto al bando del Comune, che, per carenza di personale, non è in grado di proseguire nell’esame delle restanti pratiche.

“I tecnici esterni, che hanno partecipato al bando si insedieranno – dice Saverio Messana, presidente del consiglio comunale-  al più presto. Stiamo concludendo la fase delle contrattualizzazioni”. Dal 1985 sino all’ultima legge di sanatoria sono state presentate 12 mila e 500 domande. La sanatoria è collegata all’abusivismo edilizio e con eventuali provvedimenti di demolizione. Da mesi sono nel mirino 22 immobili per i quali era arrivata lo scorso settembre in consiglio comunale la proposta di delibera per potere mettere in moto le ruspe. Pima di tornare in consiglio si attende il parere su quindici emendamenti all’esame della Direzione uno del Comune di Alcamo che si occupa di Pianificazione Urbanistica e Territoriale che dovrà esprimere il proprio parere sulla proposta di delibera per le demolizioni. I 22 immobili abusivi sono stati già acquisiti, da diversi anni, al patrimonio del Comune. Sarebbero circa 300 gli immobili già esaminati, prima tranche, che si trovano in questa situazione