“Ruina”, processo ordinario a rilento. Trascrizioni delle intercettazioni da completare

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Mentre il processo ‘Ruina’ in abbreviato, dopo la sentenza di primo grado, va avanti con l’appello, procede davvero a rilento quello ordinario che vede alla sbarra Giuseppe Aceste, Giuseppe Fanara, Giuseppe Gennaro Giuseppe, Stefano Leo, Leonardo Urso e Salvatore Barone. Quest’ultimo personaggio molto noto anche negli ambienti della politica, già presidente della cantina Kaggera ma anche dell’ATM, la municipalizzata trasporti di Trapani.

Nell’operazione ‘Ruina’, messa a segno nel dicembre del 2020, vennero coinvolte una ventina di persone, tredici vennero arrestate. Fra gli avvisati, per voto di scambio politico-mafioso,  anche il sindaco dell’epoca Antonino Accardo che, alla luce del suo coinvolgimento nelle indagini, rassegnò le dimissioni. L’inchiesta della polizia puntò dritto ai vertici della locale famiglia mafiosa di Calatafimi, detenuti dal 63enne Nicola Pidone, condannato in abbreviato a 20 anni, e a tutti coloro che vi ruotavano attorno.

L’iter del processo in ordinario è praticamente inceppato per il mancato completamento della trascrizione della grande mole di intercettazioni. L’ultima udienza, fissata per due giorni fa, è saltata e fissata a data da destinarsi. Antonio Accardo è stato il terzo consecutivo sindaco di Calatafimi a finire nella bufera giudiziaria.

Stessa sorte toccata ai suoi predecessori Nicolò Ferrara e Vito Sciortino, quest’ultimo nell’operazione dei carabinieri ‘Phimes’ sul malaffare attorno ai parcheggi di Segesta, il cui processo non è ancora terminato. Ritornando invece a ‘Ruina’ non si conoscono ancorale novità sulla posizione dell’ex primo cittadino, difeso dagli avvocati Mancuso e Gallina Montana, che non ha ricevuto alcuna richiesta di rinvio a giudizio ma neanche, a quanto pare, di archiviazione.