Il salemitano Daniele Agosta ai domiciliari. E’ il vice della preside arrestata a Palermo

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E’ di Salemi il vice preside dell’istituto scolastico ‘Falcone’ arrestato ieri a Palermo per corruzione e frode. Daniele Agosta, 43 anni,  è accusato di aver collaborato con la dirigente scolastica, Daniela Lo Verde, nell’appropriarsi di  generi alimentari di prima necessità e di conforto, materiale destinato ad uso scolastico acquistato nell’ambito dei progetti PON.

IPad e Mac, comprati per la scuola, portati a casa e successivamente ceduti a familiari e terzi. I progetti Pon della scuola palermitana, diretta da una preside protagonista di tante battaglia per la legalità e contro la mafia, Daniela Lo Verde appunto, fra l’altro erano condotti in maniera assolutamente irregolare.

I carabinieri hanno infatti appurato l’apposizione, sui documenti, di date “farlocche”. Al centro dello scandalo che ha visto arrestato il salemitano Daniele Agosta c’è la dirigente scolastica del ‘Falcone’, allo ZEN, Daniela Lo Verde, 53 anni, insignita per le sue battaglie in un quartiere difficile  del titolo di cavaliere al merito della Repubblica, un’onorificenza che le ha permesso di ottenere una notevole visibilità a livello nazionale. Ma adesso la preside è finita nelle maglie della giustizia con l’accusa di peculato e corruzione ed è stata immediatamente sospesa dal suo lavoro.

Nell’agosto scorso, per l’ennesima volta, vennero rubati computer dall’aula magna della scuola. Lo Verde e Agosta, non sapendo di essere intercettati, si rallegravano perché il furto aveva portato altri contributi alla scuola. L’inchiesta che ha adesso demolito l’immagine integerrima della preside e del suo vice è nata dalla denuncia ai carabinieri di un’ex insegnante dell’istituto che ha raccontato di una “gestione dispotica della cosa pubblica da parte dell’indagata”, ha scritto il gip, gestione che era impossibile contrastare salvo correre il rischio di ritorsioni.

L’insegnante ha descritto la dirigente come “avvezza alla violazione delle regole”: da quelle sull’emergenza sanitaria a quelle dei finanziamenti europei. Gli indagati avrebbero attestato falsamente la presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari per giustificare l’esistenza di progetti Pon di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte, nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota dei fondi destinati per ciascun progetto alla dirigenza.

L Lo Verde, oltre al cibo delle mense scolastiche, si sarebbe appropriata di computer e tablet. In un’intercettazione parla sempre con la figlia e le dice: “C’è un nuovo Mac. Ora ce lo portiamo a casa”.