Rottura e piazza Ciullo allagata. Nuova perdita d’acqua che si aggiunge alle “storiche”

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Perdita in piazza Ciullo

Nonostante l’accordo quadro che prevede un accordo per tre anni da 150.000 euro con una ditta specializzata nelle riparazioni alle condutture idriche esterne e interne al centro abitato,  ad Alcamo le perdite d’acqua sono sempre numerose e ad ogni turno di erogazione il prezioso liquido fuoriesce, copioso, dai soliti posti. Stamattina, però, un altro intoppo si è verificato in piazza Ciullo, quasi davanti al Municipio. Una rottura ha sollevato una lastra del basolato proprio fra i tavolini di un bar che proprio oggi osserva la giornata di chiusura. Nella prima mattinata tantissima acqua si è riversata in tutta la piazza raggiungendo anche le scale di piazza Mercato. I tecnici dell’ufficio acquedotto del comune hanno quindi proceduto a chiudere i pozzetti della zona evitando altro spreco. La ditta incaricata dovrebbe intervenire entro domattina.

Altre gorsse perdite d’acqua hanno comune bagnato questa mattina le strade di Alcamo. La solita nei pressi della rotatoria del primo cimitero, un’altra sempre molto datata in via Paolo Giudici. La ditta incaricata, nonostante gli sforzi, è riuscita finora soltanto a mettere una pezza alle rotture meno gravi mentre una ventina, quelle di proporzioni più vaste, sono ancora lì causando lo sperpero do acqua ogni qualvolta arriva il turno di erogazione idrica in quella zona. Tra queste le perdite di via Porta Palermo, di via Gammara, di via San Leonardo. Questa mattina anche l’allagamento di piazza Ciullo a due passi dal palazzo comunale.

Uno sperpero che è ancora maggiore perché buona parte dell’acqua che arriva nei serbatoi comunali di Alcamo, viene acquistata da Siciliacque: circa 50 litri al secondo che arrivano dalle sorgenti di Montescuro Ovest. Il costo per per le casse comunali e quindi per gli alcamesi è di 69 centesimi più Iva a metro cubo. Altra acqua, poco più di dieci litri al secondo, viene comprata dalla società Rakali che gestisce i pozzi di contrada Billiemi, in territorio di Partinico. In questo caso circa 200.000 euro all’anno. Alla luce di tali esborsi, sperperare l’acqua, con numerose e storiche perdite, appare davvero uno scempio ingiustificabile.