“San Vito in Danza”, prima edizione con il botto. Concorso nazionale, stage ed esibizioni

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Prima edizione e subito successo per il concorso di danza svoltosi a San Vito Lo Capo e che intende diventare una tappa fissa nel cartellone, sempre più ricco, degli eventi nella cittadina turistica. “SanVito in Danza” nasce da un’idea di due coreografi Antonino Messina, alcamese, e Annalisa Croce che opera nel capoluogo trapanese. Il nome del concorso cade a pennello perché, oltre a valorizzare il paese, fa riferimento proprio al santo protettore dei danzatori. Molte scuole hanno partecipato al concorso trasformandolo da regionale a nazionale ed internazionale grazie alla presenza di una ballerina che lavora a New York.
Presenti scuole provenienti dalla Sicilia occidentale ma anche da Catania, Gela, Siracusa e Reggio Calabria. L’iniziativa è nata soprattutto per dare lustro ai tanti talenti nostrani e per farli perfezionare attraverso alcuni stage diretti dai giudici della giuria, tutti di caratura internazionale. Jodi Goodman (moderna), Giovanni Rosaci (classico) ed Emanuele Battista (hip-hop).  La prima ha anche ballato nel corpo di ballo di Michael Jackson e in diverse trasmissioni Rai e Mediaset; il secondo è stato primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma ed ha ballato anche con Bolle e Nureyev; il terzo è un altro personaggio di grande fama che ha lavorato per Nike, Diadora, Adidas, Nissan nonché per la trasmissione “Amici” diventando poi campione europeo di hip-hop e sesto nel ranking mondiale.
Tutte le sezioni in gara erano suddivise in categorie per età al fine di mettere tutti i concorrenti snelle stesse condizioni.  Gli organizzatori hanno assegnato trofei, targhe e premio della critica che è andato ex-aequo alla scuola “Oxygen” di Plaermo e alla Danzarkè di Partinico. I giurati hanno invece assegnato le prestigiose borse di studio per perfezionarsi al Mas di Milano, al Teatro Golden di Roma, alla Deha Ballet Competition e alla DMP Dance Meeting Project. La serata conclusiva di “SanVito in Danza” si è infine basata sulle coreografie, portate sul palco di piazza Santuario, delle scuole dei due organizzatori, la Danzarké di Salemi e la Studio Uno di Trapani.