Rifiuti organici da Castellammare nel Lazio. Accordo raggiunto con “Asja Ambiente” e “D’Angelo”

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Il comune di Castellammare del Golfo gioca di anticipo rispetto alle altre amministrazioni e, per risolvere l’eterno problema dello smaltimento dei rifiuti organici la cui raccolta nella cittadina, negli ultimi tempi, è andata avanti a singhiozzo. Il contratto tra Comune e azienda specializzata è in fase di sottoscrizione e di registrazione. Per un anno la spazzatura prodotta dai castellammaresi, ovviamente la frazione umida, sarà trasportata nell’alto Lazio, in una piattaforma che opera da circa sei mesi e gestita dalla multinazionale Asja Ambiente che ha sede a Milano.  I costi ammontano a circa 200 euro a tonnellata comprese e spese per il trasferimento che sarà curato dall’azienda alcamese Vincenzo D’Angelo. Attualmente il comune di Castellammare del Golfo paga per adesso 130 euro a tonnellata per conferire l’organico negli impianti della Raco di Belpasso.

Il paragone fra i costi potrebbe far notare un incremento che potrebbe riversarsi sulle tasche dei contribuenti. Così invece non dovrebbe essere. L’immondizia conferita negli impianti etnei e nelle altre discariche siciliane quasi sempre viene sanzionata per rifiuto difforme, 500 euro a conferimento che adesso, con il trasporto nel Lazio, non bisognerà più pagare. Inoltre con l’entrata a regime del nuovo contratto, il servizio di raccolta porta a porta potrà funzionare meglio e in più giorni, facendo lievitare la percentuale di differenziata. Allo stato attuale, invece, il bassissimo livello raggiunto nella cittadina del Golfo, non consente al Comune di accedere alle agevolazioni, ai premi e ai contributi previsti dalle leggi per le comunità più virtuose in materia di raccolta differenziata.

La giunta guidata da nicola Rizzo ha quindi trovato nuove soluzioni per la raccolta dei rifiuti organici mentre, nella vicina Alcamo, resta sempre in vigore, da circa 9 mesi, l’ordinanza del sindaco Surdi di raccogliere insieme RSU ed organico. Il risultato è stato quello di far precipitare la percentuale di differenziata. Un comune che in tale settore, dal podio, con riconoscimenti anche a livello nazionale, è precitato nel baratro.