Ricettazione e traffico illecito di metalli, sequestrate due aziende a Cinisi e Palermo

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Erano punto di riferimento di pregiudicati per furti e rapine che, ogni giorno, si recavano presso le aziende per conferire materiale metallico di provenienza illecita. Gli investigatori hanno documentato, nel complesso, cessioni per un corrispettivo di 2 milioni di euro circa a due aziende leader nei rispettivi settori, una di Palermo operante nel recupero di rifiuti per il riciclaggio e l’altra di Carini, la Trinacria, impresa che si occupa di commercio all’ingrosso di rottami metallici. Secondo le indagini di Guardia di Finanza e Carabinieri, dirette dalla DDA della Procura della Repubblica di Palermo, in queste due aziende, adesso accusate di ricettazione di materiali metallici di provenienza delittuosa e traffico illecito di rifiuti e sottoposte quindi a sequestro preventivo di beni, confluiva la merce rubata, anche i cavi di rame trafugati all’ENEL. Successivamente il materiale sarebbe stato oggetto di vendita ad altri gruppi commerciali compiacenti di maggiori dimensioni, con sede a Roma e Bologna, ed operanti su tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Fiamme Gialle e Carabinieri hanno inoltre sequestrato alle due imprese, beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 1.100.000 euro.

In totale le due società, tre immobili, 20 automezzi e 5 conti correnti bancari. L’attività investigativa, scattata nel giugno 2017 e conclusasi esattamente due anni dopo, è stata condotta dalla Compagnia Carabinieri di Cefalù e dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Carini. In particolare, l’attività investigativa ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, sostanzialmente accolti nel provvedimento cautelare, a carico della ditta palermitana e della Trinacria di Carini, aziende leader in Sicilia nel settore della rottamazione dei metalli. Gli ulteriori accertamenti eseguiti sulla documentazione amministrativo-contabile delle due aziende ha consentito di individuare innanzitutto la quantità di materiale ferroso oggetto del reato e, successivamente, di quantificare l’ingiusto profitto derivante dalle vendite in nero, esattamente un milione 95.863 euro, patrimonio che è stato sequestrato per equivalente ad amministratori e soci delle due attività imprenditoriali. La gestione della Trinacria Metalli di Carini e dell’azienda palermitana, per assicurare continuità delle attività e salvaguardare i posti di lavoro, è stata affidata ad un amministratore giudiziario.