Reti idriche ex EAS, comuni incassano altro successo. ‘Vacatio’ legislativa e possibile caos

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La lunga e ingarbugliata querelle sulla gestione di reti idriche e impianti dell’EAS, va avanti a colpi di ricorsi. L’ultimo pronunciamento, quella della Corte Costituzionale, con  sentenza depositata venerdì scorso, ha dichiarato illegittimo  l’art 4 della legge regionale di stabilità del 2017 con cui i comuni siciliani venivano in pratica costretti a subentrare all’Eas nella gestione del servizio idrico prendendo in carico impianti e reti.  L’attrito della norma con i dettami costituzionali è stata sollevata dal Tar Palermo nell’ambito di un ricorso contro gli atti con cui i commissari ad acta inviati dal governo regionale hanno preso in consegna le reti dell’Eas in nome e per conto dei comuni che si sono rifiutati nel subentrare nella gestione di impianti e reti idriche.

Il dubbio di illegittimità costituzionale era stato avanzato dai Comuni di Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Erice, Favignana, Salemi e San Vito Lo Capo. I comuni quindi non possono essere obbligati dalla Regione a svolgere un servizio assolutamente dispendioso dal punto di vista economico e peraltro con impianti da decenni in abbandono.  Ma le battaglie legali e amministrative non finiscono qui perché fra circa un mese il TAR dovrà pronunciarsi anche sulla legittimità delle norme che hanno posto l’Ente Acquedotti Siciliani in liquidazione coatta. Qualora la giustizia amministrativa dovesse annullare tali disposizioni in pratica risusciterebbe un ente che non riesce nemmeno a stare in piedi. Si rischia il caos operativo e normativo.

“Dopo anni di incertezza – ha detto Nicola Rizzo, presidente dell’ATI Idrico e sindaco di Castellammare del Golfo –  il parere della Corte Costituzionale ha messo un punto fermo sulla questione ma ha praticamente creato, di fatto, una vacatio legislativa sulla quale adesso la Regione dovrà intervenire in maniera rapidissima. Convocherò a breve l’assemblea Ati per mettere a conoscenza i Comuni del pronunciamento costituzionale e stabilire assieme la linea da seguire. Ci aspettiamo, comunque, che dopo la sentenza costituzionale – ha concluso il primi cittadino castellammarese – la Regione provveda a colmare, in maniera urgente, il vuoto legislativo venutosi a creare”.