“Rete 3 Golfi – 3G”, pesca sostenibile. Tra i golfi, anche Castellammare

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Parametri di biodiversità e di funzionamento degli ecosistemi, per produrre modelli di gestione che preservino sia le risorse ittiche e ambientali che i valori socioculturali e le economie delle aree interessate: questo l’obiettivo di “Rete 3 Golfi – 3G”, il progetto di ricerca presentato ieri presso il centro le Ciminiere di Catania. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Siciliana attraverso il dipartimento della Pesca mediterranea con risorse del Po Feamp Sicilia 2014-2020, punta a valutare le condizioni degli ecosistemi marini nelle aree dei golfi di Castellammare del Golfo, Catania e Patti e le relative pratiche di pesca.

L’obiettivo è quello di proporre agli utenti del settore, nuovi modelli integrati e condivisi di gestione. Il progetto, avviato lo scorso ottobre, per la durata di 12 mesi, ha visto l’attuazione di attività di ricerca condotte sulle imbarcazioni che praticano la pesca a strascico. Campioni di studio di varie specie marine sono state ricercate ed analizzate nei tre golfi interessati a circa 560 metri di profondità grazie all’utilizzo di sensori hi-tech per misurare temperatura e ossigeno disciolto nelle acque. Centodiciannove specie di organismi marini (tra pesci ossei, molluschi e crostacei) sono state studiate nei laboratori insieme ad oltre 500 litri di acqua di mare, sottoposti ad analisi biochimiche e fisiche. La collaborazione con i Consorzi di gestione della pesca artigianale dei golfi di Castellammare, Patti e Catania, ha permesso di raccogliere dati socioeconomici insieme a quella che è l’esperienza di una vita dei pescatori.

La sostenibilità delle risorse marine in Sicilia è al centro del progetto “Rete 3 Golfi”: i dati e le informazioni raccolte, infatti, contribuiranno a definire politiche di pesca volte alla protezione dell’ambiente marino, garantendo la continuità di ricerca anche per le generazioni future. Le attività sono condotte dall’Università di Palermo e dalla sede siciliana della stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli.