Rapina in villa, arrestati gli altri complici

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Gli inquirenti hanno finalemnte chiuso il cerchio sulla rapina avvenuta la sera del 22 marzo scorso ai danni della villa estiva del notaio marsalese ed ex sindaco di Marsala Salvatore Lombardo, con l’arresto degli altri due complici che erano riusciti a dileguarsi nelle campagne.

La rapina avvenne in tarda serata in località “Bonacerami”, agro del territorio trapanese, quando il custode della villa, un extracomunitario alle dipendenze del notaio da tempo, fu sorpreso dall’irruzione in casa di cinque individui armati di pistole e con il volto travisato da passamontagna, dopo aver divelto la porta d’ingresso.

L’uomo fu immobilizzato, picchiato e privato di telefonino e portafogli (con circa cinquecento euro) dai malviventi che, dopo averlo minacciato di morte con le armi  e contrariati dal fatto di non aver trovato il proprietario di casa, si erano allontanati in aperta campagna. A quel punto l’uomo aveva raggiunto l’abitazione di un vicino, dalla quale aveva allertato il 112. La Centrale operativa dei carabinieri aveva subito diramato l’allarme, e circondata la zona della rapina, l’operaio venne sentito sulle modalità d’azione dei malviventi, le loro caratteristiche fisiche e sull’abbigliamento.

Setacciando le stradine di campagna, dopo un breve inseguimento, furono fermate due persone a bordo di un veicolo, dove fu trovato un revolver, poi rivelatosi una riproduzione in metallo, corrispondente a quello descritto dal dall’uomo rapinato, tre passamontagna, delle fascette di plastica utilizzate per immobilizzare le vittime, vari giubbotti oltre diversi piedi di porco, torce, mazze, chiavi inglesi, martelli ed altri oggetti utilizzati per lo scasso. I due entrambi rumeni ma residenti a Marsala – il pregiudicato Gabriel Morosanu29enne, e Iliuta Dura di appena19 anni e incensurato – finirono in manette.

Nelle campagne circostanti la villa, i Carabinieri rinvennero, abbandonata in strada, un’altra pistola semiautomatica in metallo, identica a quella in uso alle Forze di Polizia, che risultò poi essere una pistola scacciacani con proiettili a salve.

Nel corso del rastrellamento era stato raggiunto e bloccato un terzo complice, il 44enne pluripregiudicato Francesco Agate, di Petrosino mentre fuggiva a piedi.

Per i tre rapinatori fu disposta la custodia cautelare presso il carcere San Giuliano di Trapani. Le indagini si erano concentrate sui restanti componenti della banda, che erano riusciti a scappare. I carabinieri sono riusciti a riscostruire i contatti avuti dagli arrestati nelle ore precedenti la rapina, e i loro movimenti: sono così arrivati all’identificazione di Giuseppe Adamo,49 anni, di Petrosino, ritenuto l’organizzatore del colpo e colui che aveva assunto la direzione della rapina, e Antonino Pernice, 50enne marsalese, entrambi già noti alle forze dell’ordine.

Sono stati gli stessi complici in carcere poi, messi alle strette dagli inquirenti a ricostruire le varie fasi della rapina, e a fare i nomi di tutti i componenti della banda.

I due uomini sono stati raggiunti all’alba di sabato presso le rispettive abitazioni e arrestati in esecuzione del fermo di indiziato di rapina aggravata in concorso, per essere poi condotti presso la Casa Circondariale di Castelvetrano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Trapani.