Pronto soccorso, reparti con poca vigilanza. Boom di aggressioni

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E’ un vero e proprio  bollettino di guerra con carattere quasi quotidiano. Parliamo delle aggressioni delle quali sono vittime medici e operatori sanitari in quel posto di frontiera che si chiama pronto soccorso. Questo importante reparto dovrebbe essere tra i più efficienti perchè si tratta della prima e spesso decisiva diagnosi per trasferire l’ammalato. Invece, così come in tantissimi reparti degli ospedali siciliani e non solo, c’è grande carenza di personale, quasi quotidianamente denunciato dalle organizzazioni di categoria che non ricevono risposte politiche  con quella tempestività  che la situazione comporta.

L’ultimo grave episodio all’ospedale di Trapani dove i carabinieri hanno utilizzato il taster per bloccare un energumeno. Ora l’Asp di Trapani ha chiesto che il posto di polizia funzioni h 24. Inoltre sarebbe necessario coprire i vuoti d’organico poiché spesso bisogna attendere ore per  una visita al pronto soccorso e ciò esaspera gli animi delle persone. Ciò non significa che bisogna comportarsi con violenza.

Lo scorso tre aprile è nato in Sicilia l’Organismo di coordinamento del settore unico dell’emergenza territoriale ed ospedaliera. L’assessore regionale alla salute Giovanna Volo ha firmato il decreto che dà vita allo strumento tecnico che affronta la carenza di specialisti nelle aree di emergenza e di pronto soccorso e di anestesia rianimazione e terapia intensiva, soprattutto nelle aree più periferiche dell’Isola.

L’insufficienza degli organici degli specialisti delle aree di emergenza – dice l’assessore in una nota – è un problema nazionale. Questo provvedimento segna una tappa importante nella evoluzione delle nuove logiche che guardano al sistema sanitario ospedaliero e territoriale in chiave di programmazione concreta, non solo ascoltando chi soffre di carenze, ma avvalendosi delle specifiche competenze organizzative di chi opera a distanza tra mille difficoltà”.

Spesso le belle parole dei politici restano sulla carta mentre l’emergenza sanità va affrontata con impegno. Tornando ai controlli al pronto soccorso ad Alcamo passano due volte a notte e per pochi minuti vigilantes. Di giorno una tantum. Troppo poco per garantire sicurezza e tranquillità agli operatori sanitari.