Processo ordinario ‘Oro Bianco’, in aula l’investigatore Coraci. Altre udienze a marzo

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Seconda udienza dedicata all’accusa per l’esame del commissario Ignazio Coraci, l’investigatore alcamese che portato avanti le indagini scaturite nell’operazione anti-droga ‘Oro Bianco’ e nei relativi arresti fra Palermo, Partinico ed Alcamo. Coraci ha descritto 14 capi di imputazione mentre di altri 25 ne dovrà parlare nelle prossime due udienze già calendarizzate per il 4 e l 10 marzo prossimi. Poi sarà la volta del contro-esame da parte degli avvocati difensori degli imputati, una decina, quasi tutti alcamesi. L’avvio del processo in via ordinaria è stato molto rallentato per il lungo tempo necessario a trascrivere la grandissima mole di intercettazioni che rappresentano il perno delle indagini. Alcuni degli indagati sono stati già giudicati e condannati in abbreviato e stanno già affrontando il giudizio di secondo grado. Un’indagine anti-droga ampia ed articolata, che ha visto all’opera la squadra investigativa del commissariato alcamese di pubblica sicurezza, che nell’ottobre del 2021 portò ad otto arresti fra Alcamo e Partinico ed a una quindicina di avvisi di garanzia, quasi tutti sfociati in rinvii a giudizio. Il processo riguarda un vasto traffico di droga e la stretta collaborazione fra due nuclei criminali, uno di Alcamo-Partinico e l’altro laziale di Latina. Gli stupefacenti arrivavano dalla regione del centro-Italia ma i probabili siti di approvvigionamento si trovavano anche in Albania e in Sud-America. Quello smercio di stupefacenti ha portato a sette condanne nell’ambito del processo in abbreviato. Le più pesanti a carico di Giuseppe Di Giovanni, alcamese già in carcere nell’ambito dell’operazione ‘Freezer’, del partinicese Gioacchino Guida e di Antonino Vilardi, altro alcamese. Le indagini della polizia, che hanno avuto come perno anche Francesco (autotrasportatore incensurato e padre di Giuseppe) vennero avviate nella primavera del 2017 e proseguirono fino all’estate del 2019. L’inchiesta avrebbe permesso di ricostruire l’organigramma del sodalizio dedito allo smercio di grosse quantità di droga, soprattutto cocaina ma anche hashish e marjuana. Le indagini hanno coinvolto anche esponenti di varie professioni: imprenditori, macellai, barbieri e persino un infermiere.