Primo fiocco rosa per l’Ipab ‘Opere Pie Riunite’ di Alcamo. Partorisce minore straniera

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Da quando è stata istituita, vale a dire dal 28 dicembre del 1996, data in cui vennero accorpate due storiche IPAB alcamesi, mai alcuna giovane ospite aveva messo alla luce un figlio. È capitato adesso, dopo quasi trent’anni di vita, all’IPAB ‘Opere Pie Riunite Pastore e San Pietro’.  Una giovane originaria della Guinea, minore non accompagnata, ha messo alla luce una femminuccia. Il parto è stato effettuato all’ospedale di Partinico. La ragazza, che proviene dalla nazione africana, è uno dei dieci ospiti stranieri che attualmente sono assistiti nella comunità ‘La casa di Lulù’. Hanno un’età compresa fra i 14 e i 18 anni. Fra loro adesso anche la prima neonata dell’istituito di assistenza alcamese nato dalla fusione delle storiche ‘Casa della fanciulla San Pietro’ e ‘Opera Pia Pastore’. I dieci attuali ospiti, minori stranieri non accompagnati, vengono assegnati all’IPAB dalle varie prefetture della Sicilia. L’istituzione, intanto, continuerà ad avere gli stressi vertici. la regione Siciliana ha infatti prorogato per l’ennesima volta l’incarico di commissario straordinario al partinicese Vito Giuliana. Il funzionario direttivo dell’amministrazione regionale, arrivato alla guida dell’IPAB Opere Pie Riunite già da alcuni anni, ha adesso ricevuto il rinnovo dell’incarico fino al 30 giugno prossimo.  L’istituzione che ha sede in via Barone San Giuseppe, oltre alla ‘Casa di Lulù’ dedicata ai minori stranieri non accompagnati ha anche altre due comunità: il centro Mario Adamo in cui vengono seguiti, in maniera non residenziale, 21 giovani di famiglie disagiate e ‘La coperta di Linus’ che ospita invece altre 10 ragazze assegnate alla struttura dai comuni e dai tribunali. Sono anche queste minori che ricevono un servizio, a carico dei comuni, in quanto versano in stato di trascuratezza, di scarsa cura e igiene di sé stesse, bisognose di protezione e affidate all’IPAB al fine di attivare un percorso a loro tutela.