Presunta intimidazione al PM antimafia Tarondo

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    La Procura di Caltanissetta indaga su una presunta intimidazione subita dal pm di Trapani Andrea Tarondo. Sull’episodio in questione, riportato da alcuni organi di stampa regionali e nazionali, la Procura di Trapani non si è ancora espressa.

    L’auto del magistrato, che dal 1996, combatte in prima linea la mafia nel trapanese, occupandosi anche di piste riguardanti gli intrecci  tra mafia e politica, sarebbe stata manomessa. Nel cruscotto del veicolo blindato, parcheggiato nell’area del tribunale, sarebbero stati individuati un paio di fili scoperti che un tecnico specialista in intercettazioni ambientali avrebbe ritenuto compatibili con quelli per l’alimentazione di microspie, rimasti dopo la rimozione della “cimice”. La blindata si trova adesso sotto sequestro e, per individuare la presenza di altre eventuali microspie, è stata setacciata pezzo per pezzo.

     

    Ad accorgersi della manomissione, sarebbe stata la scorta di Tarondo. L’inchiesta è stata trasmessa ai pm di Caltanissetta competenti sulle indagini che riguardano magistrati del distretto di corte d’appello di Palermo, distretto in cui ricade Trapani.

    Numerosi i messaggi di solidarietà inviati al magistrato, da parte della classe politica, ma soprattutto dalla Giunta distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ha espresso “la convinta solidarietà e vicinanza di tutti i magistrati del distretto al collega Andrea Tarondo, sostituto procuratore della Repubblica di Trapani, da anni impegnato, con grande professionalità e dedizione, nelle più delicate inchieste, anche di criminalità organizzata mafiosa, in un contesto criminale particolarmente difficile ed insidioso”.

    Si legge nella nota della giunta palermitana dell’Anm: “In attesa degli esiti degli accertamenti della competente procura della Repubblica di Caltanissetta, la Giunta auspica che rimanga costante ed incisiva l’attenzione di tutti sulla sicurezza del collega Tarondo e di tutti gli altri colleghi che operano nel circondario di Trapani”.