Potenziamento USCA e Guardie Mediche, accordo con medici di famiglia. 39 euro l’ora

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Anche nel trapanese e nel palermitano dovremmo essere al picco ed avere quindi raggiunto il plateau, vale a dire la fase in cui la curva dei contagi si è stabilizzata. I numeri però dicono altro, eccezion fatta per le buone notizie che arrivano dalla discesa dei ricoveri in terapia intensiva. Ad Alcamo, per esempio, da lunedì e fino a ieri, si è registrato un aumento medio al giorno di positivi di una ventina di unità. Numeri, previsioni e pareri scientifici che in questa lunga e poco leggibile pandemia continuano ad essere protagonisti, come schegge impazzite, sugli schermi di tutte le televisioni nazionali.  Intanto la sanità pubblica deve occuparsi anche della fuoriuscita dall’infezione per i soggetti negativizzatisi.

Per questo la Regione ha disegnato un maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale proprio per migliorare la continuità assistenziale nei territori e facilitare i percorsi di uscita dei pazienti affetti da Covid. E’ stato quindi sottoscritto un apposito protocollo dall’assessorato regionale alla Salute e dalle organizzazioni di categoria Fimmg, Snami e Smi. L’intesa consente, su base volontaria, l’adesione da parte dei medici di famiglia a coprire turni straordinari di continuità assistenziale tra Usca e assistenza primaria in guardia medica. Pur rientrando nell’ambito delle azioni previste dall’assessorato regionale per fronteggiare il Coronavirus, il documento va di fatto anche oltre l’emergenza pandemica poiché punta a far fronte alla carenza di professionisti in alcune aree del territorio regionale.

In questa maniera si migliorerà l’operatività delle guardie mediche attraverso l’impiego diretto dei medici di famiglia o degli specializzandi di medicina generale ai quali verranno riconosciuti degli extra (35 euro lordi) per ogni ora di prestazione aggiuntiva fino ad un massimo di 24 ore. Saranno le Asp delle 9 province a conferire gli incarichi ai professionisti che aderiranno in base alle esigenze determinate dalla carenza di continuità assistenziale. Il protocollo di intesa ha un carattere sperimentale e sarà valido fino al prossimo 31 marzo. Potrà poi essere prorogato a seguito della valutazione della sua efficacia.