Ponte crollato, slitta ancora demolizione. Da spostare 25 grossi acropodi che ostacolano il cantiere

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Slitta ancora l’avvio della demolizione del ponte sul fiume San Bartolomeo. L’infrastruttura, che sorge sulla statale 187 e che collega Alcamo Marina a Castellammare del Golfo, si era spezzata nella notte tra 10 e 11 dicembre a causa del maltempo e dell’ondata di piena del fiume. Da allora non si è mai fermata la spinta del sindaco Nicola Rizzo, fra l’altro proprio ingegnere infrastrutturale, per accelerare gli interventi dei vari enti ed evitare che l’interruzione della viabilità possa divenire, in vista dell’estate, un’ecatombe per l’economia della cittadina del Golfo. Lunedì si terrà un altro incontro per fare il punto della situazione ma quella demolizione che sarebbe dovuta avvenire entro fine gennaio, almeno secondo le dichiarazioni degli assessori regionali Mimmo Turano e Marco Falcone, slitterà, bene che vada, a dopo la prima decade di marzo.

Anche l’ANAS non sta riuscendo ad accelerare più di tanto. L’azienda ha comunque già individuato la ditta che dovrà effettuare i delicati interventi su ciò che rimane del ponte sul San Bartolomeo. Una serie di studi e di sopralluoghi che hanno rilevato altri passaggi necessari prima di procedere all’allestimento del cantiere di demolizione prima e di realizzazione di un attraversamento provvisorio poi. In primis la necessità di rimuovere 25 acropodi lasciati nei pressi della foce del fiume e che dovevano servire per il potenziamento del porto poi sequestrato. I grossi blocchi di cemento ostacolano l’allestimento del cantiere e quindi vanno rimossi e riposizionati.

Insomma come sempre tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, anzi il fiume, tanto per rimanere in argomento. Quello stesso fiume di parole che, spesso e volentieri, i politici utilizzano anche per scopi elettoralistici (per le regionali, tanto per dire, si vota in autunno). Poi però scadenze e impegni assunti slittano di oltre un mese, anche in vicende così delicate, urgenti e determinanti per salvare l’economia di un’intera comunità.